Attualità - 07 febbraio 2021, 09:01

Anche a Garessio la magia della stanza degli abbracci (FOTO)

Gli ospiti dell'Opera Pia Garelli hanno potuto riabbracciare i loro cari nella stanza gonfiabile nel corso di questa settimana

La stanza degli abbracci ha fatto tappa anche all'Opera Pia Garelli di Garessio. Un momento emozionante per tutti gli ospiti della struttura e per i loro cari che, grazie alla stanza gonfiabile e sicura, hanno potuto riabbracciarsi. 

"La stanza degli abbracci è stata a nostra disposizione da mercoledì 3 febbraio a venerdì 5. Nonostante la nostra struttura avesse già allestito, a partire dallo scorso giugno, un'area visite protetta dove i parenti potessero far visita ai loro cari in totale sicurezza, questa settimana, dopo quasi un anno, hanno potuto finalmente stringere loro le mani, dare loro una carezza" - commenta la direttrice, Franca Rubaldo - "È stata una bella esperienza anche per noi, emozionati nel vedere i loro volti e i loro sorrisi. A nome anche dei famigliari, l'Amministrazione ringrazia i promotori dell'iniziativa ed i volontari che si sono prodigati per offrire un servizio eccellente".

Il tour della casa degli abbracci itinerante era iniziato a dicembre dalla casa di riposo “Don Garneri” di Carrù ed è stato realizzato grazie all’associazione di volontariato Anteas Cuneo Odv, i Pensionati Cisl Cuneo, il Consorzio Socio-Assistenziale del Cuneese e della Fondazione Specchio dei Tempi.

L'emozione di riabbracciare i propri cari ha un sapore magico, come ci aveva raccontato la signora Patrizia a Vicoforte, ma attorno a questo gesto, che ci sembra così lontano a causa della pandemia, c'è molto di più. 

"Sono diversi gli studi e le testimonianze sulla potenza degli abbracci" - spiega la dott.ssa Francesca Cavedoni, psicologa all'Opera Pia Garelli - "Sono medicine potenti, capaci di stimolare la produzione dell'ossitocina, conosciuta come l'ormone della felicità. Sono estremamente contenta che i nostri ospiti abbiano avuto questa possibilità. Era quello che aspettavano dopo tanto tempo. Dopo tante parole attraverso una telecamera o un vetro, hanno vissuto un contatto vero, breve e indelebile".

Arianna Pronestì