Un'iniziativa sperimentale, giustificata dalla rimozione di possibili punti di assembramento - ancora elementi di pericolo in questa fase pandemica - , ma soprattutto da una specifica richiesta del Comitato di Quartiere Cuneo Centro: all'alba di oggi (giovedì 16 settembre) sono state rimosse cinque panchine in via Silvio Pellico.
Il Comitato ha presentato la richiesta dopo aver individuato le panchine adiacenti gli esercizi commerciali di alimentari come le zone di maggior criticità relativamente all'abuso di alcol, che si configurano però anche come penalizzazione per gli adiacenti locali, che si adoperano per ottenere la licenza del consumo al tavolo curando igiene e sicurezza.
Un'operazione utile? Lo abbiamo chiesto a residenti e titolari di attività. Tutti hanno voluto restare anonimi, il che dà il polso della situazione.
I loro pareri sono discordanti. Chi lavora in via Silvio Pellico ritiene sia stata una mossa di facciata.
"Come dare una caramella a un bambino per farlo stare buono - dice una signora che apre il suo ufficio 4 ore al giorno sulla strada incriminata -. Il problema esiste ma non è così che si risolve. Insegnate loro a vivere per convivere. Sono state tolte le panchine davanti al tabacchino. Qui si sedevano gli anziani in coda ad aspettare. Chi ha comprato casa qui lo ha fatto proprio per gli alberi e le panchine. Non la trovo un'azione sensata".
"Si radunano davanti ai loro esercizi, bevono e urinano dove capita. Ma togliere le panchine servirà soltanto a spostare il problema un po' più in là", commenta un altro.
"I miei clienti sono infastiditi ma non ho mai avuto grandi problemi - spiega il titolare di un esercizio pubblico -. Togliere le panchine serve a poco. Li guardi. Sono tutti lì, bevono in piedi".
In effetti dove c'era una panchina ora c'è un piccolo assembramento di persone. Appoggiano le lattine di birra a terra e stanno in piedi.
I veri esasperati sono i residenti che un paio di anni fa avevano svitato la panchina all'angolo con corso Giolitti per protesta.
"Da cinque anni a questa parte la situazione è invivibile - ci dice un pensionato -. La sera io non esco. Bevono e si azzuffano. Ci sentiamo abbandonati. Ogni tanto le forze dell'ordine fanno dei controlli in pompa magna ma il problema è quotidiano. Per non parlare dello spaccio, di persone che girano in bici avanti e indietro. Cosa fanno tutto il giorno? E' davvero intollerabile. Sono contento che abbiano tolto le panchine".
Non a caso a inizio settembre è partita la protesta delle lenzuola bianche appese alle finestre.
"I nostri appartamenti non hanno più alcun valore commerciale - dice un altro residente -. E' intollerabile. C'è degrado, sporcizia, e continua presenza di persone senza fissa dimora, che bevono, litigano e fanno schiamazzi a tutte le ore. Non è una questione di razzismo, ma di decoro urbano. L'Ufficio di Polizia Municipale di corso Giolitti ha orari ridotti; serve a poco. Ci vorrebbero più controlli, ma la rimozione delle panchine è una buona cosa".
"Guardi il pavimento dei portici di corso Giolitti. E' lurido - fa notare un altro abitante della zona-. E la situazione peggiorerà perchè si sposteranno da via Silvio Pellico a qua. Ma è stato giusto togliere le panchine. E' un segnale forte che serviva".
Da parte del comune si tratta di un'azione sperimentale. "Nell’ottica di una proficua collaborazione con i Comitati di quartiere accogliamo adesso la loro richiesta di rimuovere le panchine davanti ad alcuni esercizi commerciali di via Silvio Pellico - ha sottolineato il sindaco Federico Borgna, in una nota ufficiale del Comune di Cuneo- . È una situazione da valutare nelle prossime settimane".
Recentemente nella zona sono state installate 14 nuove panchine, ed è stata operata manutenzione sulle 40 presenti sull'altro lato. L'idea che siano utile strumento per incentivare la socialità tra gli abitanti del quartiere ne aveva giustificato la posa: ora si guarda alla loro rimozione come a un "test".
"Sono tanti i progetti portati avanti in questi anni nel quartiere: la riqualificazione dei marciapiedi, il rifacimento dell'illuminazione pubblica, la videosorveglianza, il presidio della polizia locale o i progetti di mediazione culturale de 'La Boa', per citare i più recenti - conclude il sindaco - . Sicuramente ci sono ancora alcune cose da fare per risolvere tutti i problemi, ma l’attenzione dell’Amministrazione non è mai mancata. Anche perché io in quel quartiere ci vivo e so che ci sono delle cose che, purtroppo, non vanno bene".