Il ministro per il Dipartimento degli Affari Regionali e le Autonomie delle Regioni, Roberto Calderoli, ha partecipato oggi, lunedì 2 ottobre, all'evento "La rinascita dellale Province", organizzato nella sede di via Bersezio di Confindustria Cuneo.
Un tema molto dibattuto, quello del superamento della riforma Del Rio, su cui, come ha spiegato lo stesso numero uno del dipartimento, è necessario si voti al più presto per permettere di rinnovare i nuovi consigli e i nuovi presidenti delle Province nell'election day di giugno, quando i cittadini saranno chiamati ad esprimersi per le Europee.
L'INTERVENTO INTEGRALE DEL MINISTRO CALDEROLI
"Una riforma accolta con entusiasmo in maniera trasversale - la definisce così Calderoli - È stato presentato un testo da tutte le parti politiche, Cinque Stelle a parte."
"C'è un testo unificato del comitato ristretto - ha spiegato il ministro - è chiusa la presentazione e 'illustrazione degli emendamenti, a breve si dovrebbe partire a votare. Cosa necessaria per andare alle urne nel giugno 2024 e fondamentale per evitare costi ulteriori (225 milioni se si votasse separatamente per le Province)."
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"Entro la fine del 2023 - ha aggiunto - 75 consigli provinciali andrebbero al voto con metodo indiretto. Si creerebbe un dislivello. L'occasione cercherei di non perderla, oltre che gli oneri, se si dovesse attendere la conclusione dei mandati dei presidebti i tempi si allungherebbero al 2027. Aggiungere ulteriori momenti elettorali, inoltre, non credo che farebbe bene alla partecipazione al voto, in un periodo di grande astensione al voto."
"Non tutti sono cosi entusiasti come tre mesi fa - ha proseguito Calderoni - Qualcuno che si è accorto che lo stipendio tre o quattro volte superiore a quello da sindaco verrebbe meno. La sinistra, con Del Rio, ha visto vittorie che non avrebbe avuto con l'elezione diretta. La grande Città vede una prevalenza del Centrosinistra, le province vedono quasi sempre una prevalenza del centrodestra. Quello che è certo è che con Del Rio i costi non sono diminuiti, ma aumentati, soprattutto perché il personale dalle province è passato alle Regioni (dove sono inquadrati con contatti più dispendiosi ndr)."
E sulla posizione di Fratelli D'Italia Calderoli ha commentato:"Sono convinti, non così convinti di votare a giugno 2024".
"La democrazia ha un costo - è la summa dell'intervento in Confindustria Cuneo del ministro agli Affari Regionali e alle Autonomie - ma se quell'organo funziona in maniera positiva è giusto pagare."
A seguito del momento dedicato alla stampa, Il ministro ha aperto il convegno con un battuta.
"Vengo come marito dell'ultima presidente eletta in provincia di Cuneo".
Il convegno, aperto dall'esposizione di Marco Orofino, Professore Ordinario di Diritto Costituzionale Università Statale di Milano, è proseguito con il confronto tra un già presidente della Provincia, Giovanni Quaglia e l'attuale presidente della Provincia Luca Robaldo.