L’offerta pre natalizia della Longitude Srl porterà alla riattivazione delle linee ferroviarie sospese Cuneo-Saluzzo-Savigliano e Ceva-Ormea? Ancora presto per dirlo, nonostante da qualche giorno, dopo gli annunci del presidente Alberto Cirio che riferiva di un investitore estero interessato a riaprirle per i passeggeri, il quadro si fa più chiaro.
In primis c'è l’identità dell’offerente: una holding con sede in Piazza Adriano a Torino, nata sulle ceneri della ArenaWays, la realtà che nel decennio scorso tentò la concorrenza con le Ferrovie dello Stato. Un progetto che si arenò dopo una lunga trafila giudiziaria legata all’antitrust (una sentenza del Consiglio di Stato arrivata nel 2021 diede poi ragione all'imprenditore Giuseppe Arena, nel 2021, a dieci di distanza dal fallimento). All'interno della holding diversi i soci esteri presenti.
E poi c'è l’entità dell’offerta, pubblicata poco prima di Natale sull’albo pretorio dell’Agenzia della Mobilità, con il quale si richiede l’affidamento del servizio per dieci anni a partire dal primo gennaio 2025.
Per quanto riguarda Saluzzo, l’unica delle sette sorelle attualmente non servita dal treno, si prevedono venti corse al giorno per il periodo scolastico e nei giorni feriali di cui otto sulla Cuneo-Saluzzo-Savigliano e dodici sulla direttrice Saluzzo-Savigliano. Nello stesso periodo e per i giorni festivi sono previsti otto treni sulla Cuneo-Saluzzo-Savigliano. Nel periodo non scolastico, quindi per dodici settimane all’anno, ne sono previsti dieci al giorno sulla Saluzzo-Savigliano. La fascia oraria servita andrà dalle 5 del mattino alle 19.
La linea Saluzzo-Savigliano era stata riattivata a dicembre 2018, ma con l’arrivo del Covid, a marzo 2020 fu nuovamente interrotta e mai più ripristinata. Il prosieguo della tratta verso Cuneo, invece, non è attivo dal 2012. Secondo i dati dell’Agenzia della Mobilità, al momento dell’interruzione del servizio la Cuneo-Saluzzo-Savigliano registrava nei giorni feriali, secondo quanto riportato dall’Agenzia della Mobilità Regionale, 632 viaggiatori (ultimi dati di marzo 2012) e 481 viaggiatori sulla tratta Saluzzo-Savigliano (ultimi dati di novembre 2019).
Sulla riattivazione della tratta saluzzese, che ha quasi 170 anni di storia, il primo cittadino della capitale del Marchesato Mauro Calderoni, al momento, sospende il giudizio.
Sindaco, come giudica l’offerta della Longitude Srl per la riattivazione della linea Cuneo-Saluzzo-Savigliano?
Non la conosco nei dettagli se non per i pochi elementi emersi da fonte giornalistica quindi non sono in grado di giudicare.
Venti treni al giorno nei giorni feriali, dalle 5 alle 19, possono soddisfare i fabbisogni del territorio?
L’efficacia e l’efficienza del servizio dipende dall’integrazione con il servizio bus dalle vallate e dalle zone rurali e col servizio ferroviario regionale e l’Sfm: una grande lavoro di armonizzazione che spetta ai tecnici dell’Agenzia della mobilità. Di per sé venti corse al giorno vogliono dire nulla.
A suo avviso si poteva fare di più per mantenere il vettore pubblico come avvenne sul finire del 2018 per la Saluzzo-Savigliano?
Certamente la speranza di questo territorio rimane la piena e totale integrazione nel servizio tpl come dicevo sopra.
Vede dei rischi nell’offerta di un privato che peraltro deve ancora affacciarsi sul “mercato” nazionale?
Rischi nell’offerta del privato non ne vedo. Vedo però scarsa considerazione per le esigenze di mobilità da parte della giunta Cirio per tutta la fascia montana e pedemontana cuneese.
La palla ora passa al territorio, come detto nei giorni scorsi dal presidente Cirio. Quali sono i prossimi passaggi?
In che senso, scusi? Il territorio ha appena appreso la notizia dai giornali oltre a non avere alcuna competenza in materia quindi la palla è saldamente in mano a Cirio ed all’Agenzia della Mobilità.
Ha avuto modo di sentire i sindaci dell’area saluzzese?
Certo, ci siamo scambiati gli auguri.