- 06 luglio 2024, 09:28

Farigliano mantiene viva la memoria negli 80 anni dall'incendio nazista che devastò il paese [FOTO E VIDEO]

Ieri sera partecipato corteo per le vie del paese con l'accompagnamento della Banda Musicale

Mantenere viva la memoria per non dimenticare chi ha perso la vita nel corso della vile rappresaglia nazista che, il 5 luglio del 1944, mise a ferro e fuoco diversi paesi di Langa. 

Con una cerimonia sentita e partecipata, ieri, il Comune di Farigliano ha voluto commemorare le persone che ottant'anni si trovarono faccia a faccia con una rappresaglia che portò alla distruzione di case, archivi e alla morte di persone innocenti. 

Con corteo, aperto dalla Banda Musicale "I giovani di Farigliano", cittadini, associazioni e molti studenti e insegnanti, insieme all'amministrazione hanno attraversato il ponte del cavalcaferrovia, per attraversare le vie del paese con tante fiaccole, simbolo di speranza e memoria. 

Il sindaco Ivano Airaldi, insieme al sindaco dei ragazzi Mattia Cavicchi, dopo la deposizione di un omaggio floreale presso il monumento dedicato alle vittime dell’incendio, ringraziando tutti i partecipanti alla manifestazione. 

"Un profondo grazie a tutti i presenti: cittadini, professori, alunni, alpini, rappresentanti dell'Avis e dell'Acli per aver preso parte a questa manifestazione - ha detto il primo cittadino - Un ringraziamento poi ai nonni vigili e alla Polizia locale che hanno consentito lo svolgimento in sicurezza del corteo. Il silenzio che c'è in questo momento ci fa capire quanto rispetto e raccoglimento ci sia per questa occasione. Colgo l'occasione per ringraziare anche Carlo Conterno e Remo Schellino che con i loro lavori e il loro entusiasmo mantengono via la memoria e la storia del nostro paese". 

"La biblioteca è la conclusione ideale di questa serata - ha ricordato la professoressa Antonella Ratto, accogliendo i partecipanti presso la biblioteca civica "Nicola e Beppe Milano" - "Grazie alle testimonianze che ascolteremo questa sera capiremo davvero che cosa è stato quello che Rino Viotto ha definito 'il giorno più lungo per Farigliano'". 

Grazie al lavoro di ricerca di Carlo Conterno, testimone della memoria di Giorgio Fia, si è tenuta la proiezione della documentazione fotografica sull’identità dei responsabili di quel tragico 5 luglio 1944.