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Economia | 27 aprile 2025, 07:00

Chi è la Generazione Z: le sue caratteristiche, i suoi valori, le paure

Chi è la Generazione Z: le sue caratteristiche, i suoi valori, le paure

La Generazione Z comprende i nati tra il 1997 e il 2012, anche se i confini temporali possono variare leggermente a seconda delle fonti. Questi giovani sono cresciuti in un mondo fortemente digitalizzato, dove Internet, smartphone e social media non sono una novità, ma parte integrante dell’esistenza. A differenza dei Millennials, che hanno assistito alla transizione dal mondo analogico a quello digitale, i Gen Z sono nativi digitali: la tecnologia non è uno strumento da imparare, ma un’estensione naturale del loro modo di comunicare, apprendere e interagire.

Questa generazione si distingue per una grande capacità di multitasking, una notevole velocità di apprendimento, soprattutto in ambito tecnologico, e una predisposizione alla comunicazione visiva. Cresciuti tra TikTok, Instagram e YouTube, sono abituati a esprimersi con immagini, video e brevi testi. Tuttavia, questa iperconnessione ha anche delle conseguenze: spesso mostrano difficoltà nella gestione della concentrazione e un’esposizione maggiore all’ansia da prestazione e alla sovrainformazione.

Dal punto di vista sociale e culturale, sono molto più fluidi e aperti, soprattutto rispetto a temi come l’identità di genere, la diversità e l’inclusività. Hanno una visione del mondo più globale, anche grazie all’accesso costante a notizie e informazioni da ogni parte del pianeta, ma allo stesso tempo sono anche molto legati a realtà locali e comunitarie, dove cercano autenticità e connessione.

I valori della Generazione Z

Nonostante vengano spesso etichettati come superficiali o disinteressati, i membri della Gen Z sono in realtà profondamente idealisti, anche se con un pragmatismo tipico del loro tempo. Tra i valori fondamentali di questa generazione spiccano la sostenibilità ambientale, la giustizia sociale e il desiderio di autenticità. Vogliono sentirsi parte di qualcosa di più grande e scegliere brand, aziende e progetti che rispecchino i loro ideali.

La Gen Z ha un forte senso di responsabilità individuale, ma non nel senso tradizionale del termine: per loro, essere responsabili significa fare scelte consapevoli, sia nel consumo che nella comunicazione. Sono attenti all’impatto ecologico, preferiscono esperienze a oggetti materiali, e danno grande valore alla salute mentale e al benessere psicologico, rompendo tabù che le generazioni precedenti spesso ignoravano.

Inoltre, sono estremamente sensibili alla trasparenza e alla veridicità: fiutano subito la falsità e non perdonano facilmente le incoerenze, soprattutto da parte di influencer, aziende o istituzioni. Non è raro che un giovane della Gen Z scelga di non seguire un brand o un personaggio pubblico se percepisce un disallineamento tra le parole e i fatti.

Le paure della Gen Z: tra futuro incerto e truffe online

Nonostante l’apparente sicurezza che trasmettono attraverso i social, i Gen Z sono anche una generazione profondamente inquieta. Vivono in un mondo in costante crisi: climatica, economica, sociale e politica. Hanno assistito a una pandemia globale, all’instabilità geopolitica, alla disoccupazione giovanile crescente e a un senso di precarietà perenne. Questo ha alimentato un diffuso timore per il futuro, soprattutto in termini di carriera, stabilità economica e relazioni autentiche.

Un’altra paura significativa, spesso sottovalutata dagli adulti, riguarda il mondo digitale. Paradossalmente, pur essendo i più abili nell’uso della tecnologia, i Gen Z sono anche tra le vittime più frequenti delle truffe online. Questo accade perché, pur essendo digitalmente esperti, spesso non hanno ancora sviluppato le competenze critiche per riconoscere contenuti manipolativi, phishing, frodi nei marketplace o false promesse di guadagni facili. Inoltre, l’urgenza di risposte rapide, la fiducia nei social media e la disattenzione tipica di chi vive sempre connesso, li rende particolarmente vulnerabili a raggiri ben costruiti.

A queste insidie si aggiunge anche la paura del giudizio altrui, costantemente alimentata da algoritmi che premiano popolarità e apparenza. Non è un caso che molte ricerche evidenzino un incremento dei disturbi d’ansia, depressione e solitudine proprio tra i giovani di questa fascia d’età.








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