Ad oggi la Provincia di Cuneo ha autorizzato 83 impianti fotovoltaici a terra di cui 6 in V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale), con titolo rilasciato ai sensi del D.Lgs. 387/03 e s.m.i. dall’Ente, per un totale di 99.2343 kWe e una superficie complessiva occupata pari a 268 ettari, oltre 9 impianti fotovoltaici attualmente in fase di istruttoria per un totale di ulteriori 16.470 kWe e una superficie pari a 49,41 ettari. A questi vanno ad aggiungersi tutti gli impianti autorizzati/autorizzandi tramite PAS comunale dei quali, ad oggi, questo Ente non ha informazioni specifiche.
Un'iniziativa che sembra stia sfuggendo di mano un po' in tutta Italia, come evidenzia un lettore che ci ha scritto la nota che pubblichiamo di seguito.
*************
Gentilissimo Direttore,
mi permetto di inviarLe questo mio scritto, che, se lo riterrà opportuno, potrà condividere con i lettori, a riguardo di un tema che a me sta particolarmente a cuore: l’installazione di impianti agrivoltaici/fotovoltaici a terra.
Premetto che io non sono un tecnico del settore, pertanto non ho la competenza che mi permetterebbe un’analisi obiettiva e approfondita, specie nell’aspetto tecnico-scientifico del caso; il mio scritto vuole semplicemente essere il parere/sfogo di un semplice cittadino. E parlo di sfogo, perché, la mia è veramente rabbia quella che provo tutte le volte che mi tocca passare in prossimità di questi siti; e sulla strada che da Mondovì porta a Cuneo, se ne vedono, con chiarezza, più di un paio, posati in appezzamenti di terreno che, oltre ad essere in prossimità di case abitate, potrebbero, tranquillamente essere destinati alla coltivazione di prodotti agricoli vari.
Rabbia, e mi permetta ancora la veemenza, perché li considero un vero e proprio sopruso, una violenza, un oltraggio perpetrato nei confronti della “Madre Terra”, che ci è stata donata (ognuno voglia attribuirne la paternità a chi ritiene più consono al proprio credo), per nutrirci, per darci sostentamento e materie prime, da utilizzare con rispetto e senso di giustizia; la Terra e la sua Fertilità, non può essere ingabbiata da questi “mostri”, che ne tolgono l’Ossigeno, la Luce; alla Terra dobbiamo garantirne il naturale Respiro, perché possa garantirci Vita.
E il mio risentimento cresce, pensando che, per quanto ne sappia, a monte della produzione di questi impianti, stanno, guarda caso, anche le multinazionali, soggetti primari della globalizzazione che ci sta “strozzando”, i cui obiettivi che, ben conosciamo, sono il profitto e la conquista sfacciata e imperante di sempre nuovi mercati (a questi fini, mi risulta che ,nel Sud Italia, sia addirittura stata fatta pressione su alcune piccole aziende agricole, a conduzione famigliare, con l’intento di perpetrare dei veri espropri dei terreni feritili di proprietà).
A questi soggetti, poi, poco importa dell’impatto che queste distese di angosciosi pannelli avranno sul paesaggio (il cui smaltimento, a scadenza, andrà pure gestito); e noi, che abbiamo la fortuna di vivere il quello che viene definito, a ragione, il “Paese più bello del Mondo”, dove il settore del turismo è di vitale importanza, dovremmo quanto meno allarmarci.
Questa tecnologia, che nel suo fine forse troverà anche una giustificazione più che degna (creazione e risparmio di energia), non può porsi in contrasto con la Natura; garantirci la produzione di un’“energia pulita” sarà sempre più importante, è indiscutibile, perché sull’altro piatto della bilancia ci sta l’inquinamento, con le problematiche che ne comporta, ma impiegare risorse nella ricerca di metodi meno invasivi potrebbe essere una soluzione più intelligente, da più punti di vista.
Devo dire che mi rincuora il fatto che alcuni politici locali abbiano nettamente preso posizione, con l’intento di frenare questo “mercato strisciante”.
Auguro e spero che altre figure politiche, ad ogni livello, se ne prendano carico, con “religioso” rispetto, prima che sia troppo tardi.
Un affezionato lettore di TargatoCn