Jeans, felpa e scarpe da ginnastica: così è sepolto ad Assisi, la città che più amava, Carlo Acutis.
Un caso raro quello di questo ragazzo, che morì a soli 15 anni a Monza, per una leucemia fulminante, ma che riuscì in un così breve periodo della sua vita terrena a mostrare i doni di una fede straordinaria.
Dopo essere salito agli onori degli altari domenica 7 settembre in piazza San Pietro per opera di papa Leone XIV (alla prima canonizzazione dalla sua elezione), l’interesse per la figura del primo santo millennial è grande.
A partire da Madonna del Pilone, frazione di Cavallermaggiore, dove è custodita la reliquia con una ciocca di capelli di san Carlo Acutis, che la madre del giovane, Antonia Salzano, ha donato alla parrocchia Maria Madre della Chiesa.
Fedeli, pellegrini e visitatori hanno così la possibilità di sostare in preghiera davanti ad essa, affidando le proprie intenzioni e lasciandosi ispirare dalla figura di Carlo, che ha saputo coniugare una profonda spiritualità con la freschezza e l’entusiasmo tipici della sua età.
Carlo Acutis è ricordato come il “patrono di Internet” per la sua capacità di usare le nuove tecnologie come strumenti di evangelizzazione. La sua testimonianza continua a parlare soprattutto ai giovani, che in lui riconoscono un esempio vicino e concreto di santità quotidiana.