Tutti nel mondo conoscono Giorgetto Giugiaro, ma forse non tutti sanno che in lui batte un cuore garessino.
Classe 1938, residente a Torino, ha iniziato la sua carriera dalla pittura: "La mia era una famiglia di decoratori - ci aveva detto in un'intervista (leggi qui), quindi fin da bambino sono stato circondato da pennelli e colori, il mio intento era quello di andare all'accademia. Quando facevo le medie mio padre mi iscrisse a un corso serale di disegno tecnico".
Un'ascesa inarrestabile quella di Giugiaro che nel corso della sua carriera ha progettato gli oggetti più disparati: macchine fotografiche, pasta, la funicolare di Mondovì, il nuovo ponte Odasso di Garessio (leggi qui) inaugurato lo scorso luglio e poi, ovviamente, automobili come la Panda, la Golf e l'iconica Lotus Esprit, per citarne alcune.
Alla domanda "quale sia la sua vettura preferita" Giugiaro risponde: "La Panda perché doveva essere una vettura funzionale, capace di conquistare il pubblico, realizzata con un budget di produzione limitato per poter mantenere un prezzo d'acquisto basso. È un processo complesso, per le supercar, in proporzione è più semplice perché una macchina costosa è uno status, troverà sempre un acquirente".
Per i settant'anni di carriera è stato premiato a Londra, nella cornice dei prestigiosi International Historic Motoring Awards (IHMA) di quest'anno, presentati da Lockton, lo scorso venerdì 14 novembre, all'hotel Peninsula London in Grosvenor Place.
La serata è stata presentata dalla celebre conduttrice e pilota automobilistica Amanda Stretton, mentre tra gli ospiti figuravano la star televisiva statunitense Wayne Carini, il modello David Gandy, il comico Paul Smith e molti dei principali restauratori, organizzatori di eventi, collezionisti e produttori di automobili provenienti da Stati Uniti, Australia, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Germania, Italia, Paesi Bassi, Francia, Regno Unito e altri paesi.