Politica - 28 novembre 2025, 18:46

Savigliano, interrogazione in Comune sul progetto “Rispettiamoci” all’Istituto Comprensivo Santorre di Santarosa

Occelli (FdI): “Dubbi su neutralità educativa, trasparenza e consultazione delle famiglie”. Il progetto torna a dividere la città

Ingresso dell'Istituto Comprensivo Santorre di Santarosa a Savigliano

Era stata protocollata solo ieri mattina, giovedì 27 novembre, negli uffici comunali l’interrogazione presentata dal consigliere di minoranza Maurizio Occelli (Fratelli d’Italia), motivo per cui non è stato possibile discuterla durante il Consiglio comunale della serata: non tutti i consiglieri, infatti, ne erano stati tempestivamente informati.

Il presidente del Consiglio, Piergiorgio Rubiolo, ha proposto al consigliere Occelli di ricevere una risposta scritta da parte dell’assessore competente.

Occelli ha accettato, chiedendo però che tale risposta possa essere diffusa agli organi di stampa, così da informare la cittadinanza.

Al centro del confronto politico c’è il progetto “Rispettiamoci”, in programma all’Istituto Comprensivo Santorre di Santarosa e rivolto agli studenti dalla quarta primaria in avanti.

L’iniziativa, finalizzata alla promozione del rispetto, della non discriminazione e della comunicazione non violenta, è gestita da associazioni esterne tra cui “Maurice GLBTQ”, che sul proprio sito si definisce impegnata in attività politiche, sociali e culturali.

Nella sua interrogazione, Occelli pone una serie di questioni legate alla neutralità educativa, alla trasparenza e alla mancata consultazione preventiva delle famiglie.

Il consigliere chiede inoltre se l’Amministrazione fosse stata informata in anticipo dei contenuti del progetto e se ritenga opportuno proporre tematiche così delicate a bambini e ragazzi in fase evolutiva.

Occelli collega poi il caso al disegno di legge DDL 979, attualmente in discussione in Parlamento e volto a introdurre l’educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole italiane. Tra gli emendamenti figura l’obbligo di autorizzazione genitoriale per le scuole superiori, mentre primaria e secondaria verrebbero escluse da interventi su questi temi.

Alla luce di ciò, il consigliere domanda come il progetto possa conciliarsi con l’iter legislativo in corso e se il Comune intenda sospenderlo o rivederlo in attesa di chiarimenti.

Parallelamente all’interrogazione, il direttivo saviglianese di Fratelli d’Italia, guidato da Maurizio De Lio, insieme a un gruppo di genitori, ha inviato una lettera in cui esprime preoccupazioni riguardo ai contenuti del progetto.

 Secondo i firmatari – che evidenziano come l’iniziativa si rivolga già alle quarte elementari – alcuni passaggi sarebbero “potenzialmente dannosi per il benessere psicofisico dei minori” e rischierebbero di trasformare la scuola in “uno strumento di propaganda mascherata da educazione al rispetto!”.

Nella lettera vengono indicati, con toni decisi, i punti ritenuti più critici del percorso formativo.

Per quanto riguarda la scuola primaria, i firmatari segnalano che il progetto prevede la visione di brevi video dedicati al tema delle diversità, seguita da momenti di riflessione; inoltre sono previste letture specifiche, come quella del libro “Una bambola per Alberto”, e attività di drammatizzazione e giochi di ruolo che, secondo i contestatori, non sarebbero adeguati a bambini molto piccoli, i quali – sostengono – avrebbero bisogno soprattutto di serenità, colori e leggerezza, e non di attività che richiamano, anche solo nel termine, la dimensione del “dramma”.

Per quanto riguarda invece la scuola secondaria, le criticità sollevate riguardano l’introduzione di tematiche quali gli stereotipi di genere, l’orientamento sessuale e l’educazione al consenso. Quest’ultimo punto, in particolare, viene ritenuto “troppo delicato” per ragazzi ancora in piena fase adolescenziale.

Il progetto prevede anche attività di brainstorming e ulteriori giochi di ruolo, che – secondo i firmatari – potrebbero risultare divisivi o comunque non adatti a un’età caratterizzata da confusione, ricerca della propria identità e forte sensibilità emotiva.

I firmatari chiedono inoltre perché il progetto sia stato approvato nonostante il dibattito ancora aperto sul DDL 979 e sottolineano come alcune delle associazioni coinvolte si definiscano “politiche”, elemento che secondo loro sarebbe incompatibile con l’ambiente scolastico.

Un’altra perplessità riguarda l’impegno economico: tremila euro l’anno per cinque anni, più trenta euro per ogni formatore a incontro. Considerando che gli interventi prevedono la presenza di due o tre formatori, la cifra cresce ulteriormente. La domanda sollevata è: chi pagherà queste spese?

Interpellata dal nostro giornale, la dirigente dell’Istituto Comprensivo Santorre di Santarosa, Emanuela Bussi, non ha rilasciato dichiarazioni in merito al progetto.

Un tema che riaccende vecchie polemiche.

Il caso riporta alla memoria il dibattito esploso quasi dieci anni fa, nel 2017, quando a Savigliano si discuteva animatamente della presunta “propaganda gender” nelle scuole. Anche allora si parlò di firme, petizioni e mobilitazioni.

Oggi, la questione torna al centro dell’attenzione pubblica e politica, segno di un tema ancora molto sensibile all’interno della comunità.

Redazione