Egregio direttore,
la frase apparsa sullo striscione apposto all'imbocco del tunnel della Est-Ovest mi ha colto di sorpresa. Normalmente lo"Striscione" viene abbinato al mondo calcistico e sportivo in genere. In una città così tranquilla come Cuneo la frase: "Berlusconi fatti processare" è sinonimo di come un certo modo di gestire la funzione di indirizzo politico sia in qualche modo giunta al capolinea. Il signor Berlusconi è indubbiamente l'uomo protagonista degli ultimi decenni della storia politica italiana.Lo stile ed il modo di porsi di fronte al pubblico ed ai media ha contribuito al successo politico e mediatico dell'"Uomo di Arcore".
Questa esposizione genera un rovescio della medaglia che il premier non può non considerare. Le recenti esternazioni rivolte alla Consulta a proposito del giudizio sul "Legittimo impedimento" hanno suscitato in me risentimento e rabbia. Non ho mai assistito alla sceneggiata di un Premier che osa insultare e denigrare uno degli organi più importanti della Repubblica Italiana. Credere in ciò che Berlusconi si ostina a ribadire:"Dietro ai processi vi sono giudici intenti ad orchestrare un golpe per sottrarmi il potere" evidenzia come un rappresentante dello Stato Italiano confonda la sua posizione di Presidente dl Consiglio, per altro legittimamente acquisita, con quella di imprenditore votato al conseguimento degli utili aziendali.
Forse Silvio Berlusconi non sa (o non vuole sapere) che i veri problemi lui NON li ha mai affrontati direttamente preferendo scaricare le colpe sugli avversari bollandoli come "Ambientalisti e comunisti che ostacolano le grandi opere...." (a proposito del Ponte sullo Stretto di Messina). Purtroppo la "Controparte politica" non ha ancora giocato quel ruolo determinante di contrappeso e di freno alla "Facile follia" di un uomo che crede di avere in mano tutta la Nazione.
La lucida analisi del Signor Diego è lo specchio di come il rapporto degli elettori con i loro rappresentanti sia mutato in questi ultimi decenni. Infine mi preme ricordare che lo "Spirito critico" non si forma sicuramente diventando spettatori di talk-show di dubbio gusto.
Paolo Manzone