Al Direttore - 14 settembre 2011, 08:25

Chi grida "al lupo" non può che essere un ipocrita

Il lettore Patrizio Dalmasso si rivolge al cacciatore che ha incontrato l'animale selvatico nei boschi di Vernante, ma anche al signor Alfredo, autore di una e mail sull'argomento

Sono un amante della natura sotto tutti i suoi aspetti, ed in particolare della montagna. Sono cresciuto con il concetto che la terra ci da di che vivere, i nonni erano contadini saggi, e i genitori mi hanno fatto nascere in città, ma la campagna e la sua cura sono rimaste al primo posto.

Ciò premesso: chi grida “al lupo” non può che essere un ipocrita. Prima di tutto perché è mal informato: il lupo non è stato reintrodotto, semplicemente si è rimpadronito del suo habitat naturale risalendo l’Appennino fino alle Alpi. Secondo l’unico che corre seri rischi non è l’uomo, ma il lupo stesso (era quasi estinto). Terzo, il cacciatore dovrebbe sapere che qualsiasi animale  può essere molto pericoloso se messo in condizione di attaccare.

Se dovessi ragionare come la maggior parte delle persone “contrarie” ai lupi, allora dovrei armarmi di carabina e sparare (ironicamente) a: volpe (mi attacca le galline del pollaio, mi cattura i gatti che adoro allevare nella casa in montagna), caprioli (mi mangiano i germogli di tutti gli alberi da frutto e l’insalata dell’orto), cinghiali (mi rivoltano i prati, che ogni anno sfalcio con il sudore della fronte), tasso (mi riempie di buche il bosco), cani di padroni irresponsabili ( e a questo punto anche ai padroni),  cacciatori, cercatori di funghi, raccoglitori di fragoline di bosco, ladri di verdura...ops ma questi sono bipedi dotati di ragione!!

Si è già detto tutto e il contrario di tutto su questo essere  denominato lupo: sarebbe più semplice conoscerlo e approcciarsi ad esso con comportamento idoneo.

Al cacciatore Pellegrino e al sig. Alfredo, vorrei dire questo: le persone che affrontano un’escursione o sono sprovvedute ( e allora vanno a loro rischio e pericolo) o sanno che potrebbero fare incontri “difficili” (mai incontrato uno stambecco o un vitello – animale domestico- che carica?). La natura non è domabile, come vorrebbe l’uomo!! Cacciatevelo in testa! Al sig. Alfredo forse sono sfuggite le urla dei maiali che vengono trasformati in prosciutti e salami! O la sofferenza di tutti gli animali di allevamento che servono a riempire anche il piatto in cui mangia!

Quanto agli attacchi alle mandrie: il danno c’è, ed è innegabile, ma quanti pastori accudiscono il proprio bestiame come si faceva molti anni fa? Pochi: pretendono di allevare le bestie allo stato semibrado...”se il padrone di casa sapesse quando arriva il ladro, non si farebbe scassinare la porta”..meditate!  

Come sempre sarebbe tanto semplice usare il buonsenso e la saggezza, invece di inveire contro il lupo!

Patrizio Dalmasso