L’ospedale “Santissima Annunziata” di Savigliano perderà il reparto di emodinamica.
L’emodinamica – come avevamo già avuto modo di scrivere – è specializzata per le attività di diagnosi e terapia delle cardiopatie e svolge due tipologie di attività: quelle routinarie, in orario diurno, mentre per le emergenze (ad esempio gli infarti del miocardio) è attiva 24 ore su 24, con turni anche in reperibilità.
Un servizio già di per sé importantissimo per quanto riguarda l’attività di routine, ma fondamentale sul fronte dell’urgenza, con la possibilità di svolgere coronarografie ed eventualmente angioplastiche o bypass coronarici.
Non ci sono più dubbi, quindi, sulla linea d’azione che la Regione Piemonte, ente competente in materia di Sanità, vuole intraprendere, nell’ambito della riorganizzazione dei servizi sanitari piemontesi.
Il DGR, decreto della Giunta Regionale, 600/14 non lascia scampo ad interpretazioni e, nell’allegato B, al fondo della tabella dell’“area Piemonte sud-ovest”, in una postilla, in merito al reparto di emodinamica recita testualmente “da trasferire da Savigliano a Verduno in seguito all’attivazione del nuovo ospedale”.
Chiaro, quindi, anche il motivo della manovra di spostamento di un servizio così essenziale per l’utenza, vale a dire la necessità di “riempire” il nuovo – e vuoto – contenitore di Verduno.
Una sorte che, a chi segue le politiche sanitarie da qualche tempo, ricorderà quella subita obtorto collo dal presidio ospedaliero saluzzese dove, per riempire il neonato ospedale “Montis Regalis” di Mondovì – all’epoca “contenitore vuoto” tanto quanto quello di Verduno – era stata “sottratta in modo maldestro” l’ortopedia guidata dall’allora primario dottor Scagnelli.
Ad usare le parole “sottratta in modo maldestro” Paolo Allemano, ex sindaco della capitale del Marchesato ed ora ai banchi del Consiglio regionale del Piemonte, dov’è anche membro della quarta commissione Sanità.
A lui, dopo aver pubblicato un articolo con le indiscrezioni (rivelatesi poi puntualmente esatte) sull’emodinamica saviglianese, avevamo posto alcune domande, tra cui uno specifico quesito circa il futuro del reparto.
“In base ai bacini di utenza del Patto per la salute, che pianifica i servizi a livello nazionale, in un bacino come quello della provincia di Cuneo due servizi di emodinamica sono ‘ad abundantiam’. – ci aveva risposto Allemano - Il piano regionale la prevede a Cuneo e, a regime, ad Alba (Verduno).
Lavoreremo perché si trovi una integrazione tra l'emodinamica di Cuneo e quella di Savigliano, obiettivo che persegue l'attuale responsabile della cardiologia dì Savigliano, il dottor Doronzo, e che ha la capacità di raggiungere”.
Un ragionamento che se, da un punto di vista politico, non fa una grinza, apre invece qualche considerazione più di carattere territoriale, dove le strutture ospedaliere, evidentemente, vengono considerate degli scaffali “self-service” da cui prelevare i “prodotti” (in questo i reparti) migliori per riempire nuovi presidi, distanti decine, se non centinaia, di chilometri.
Forse questo è il prezzo che deve pagare questo quadrante di Provincia.
Forse, sarebbe interessante che tra i tanti “tour elettorali” in vista delle elezioni del 4 marzo, qualche esponente della politica venga a spiegare questi meccanismi ad un abitante di Chianale (per esempio), distante 70 chilometri da Savigliano, 72 da Cuneo e 98 da Verduno.