Attualità - 18 gennaio 2020, 13:02

Parco del Monviso: confermato l’ampio consenso a Marengo, si attende la nomina di Cirio. Ma Dovetta ipotizza un “abuso”

Ieri sera (venerdì) l’assemblea della Comunità aree protette. Dubbi sia sulla convocazione in via d’urgenza che sulla proposta di delibera avanzata dal Parco. Calderoni: “Non c’è nulla da votare. Dal combinato delle posizioni assunte emergono realtà precise: non vedo altre strade”

L'assemblea della Comunità aree protette del Monviso di ieri sera

L’assemblea delle Comunità delle aree protette del Monviso è tornata a riunirsi, ieri sera (venerdì) nella sede del Parco di via Griselda a Saluzzo.

Unico punto di discussione all’ordine del giorno, l’“acquisizione dell’intesa in ordine alla nomina del presidente dell’ente di Gestione delle aree protette del Monviso”. Tradotto: il presidente dell’Ente Parco, di cui si parla ormai da mesi.

Durante l’incontro (assenti la Città metropolitana di Torino e i Comuni di Oncino e Pontechianale) non è emersa alcuna, sostanziale, novità. Saluzzo, Paesana, Crissolo, Ostana e l’Unione del Monviso hanno ribadito la loro posizione, appoggiando le figure di Gabriele Donalisio (dichiarato incompatibile dalla Regione), Silvano Dovetta e Gianfranco Marengo, così come specificato in una lettera dell’ottobre scorso.

Caramagna Piemonte, Casalgrasso, Casteldelfino, Faule, Pancalieri, Polonghera, Revello e Villafranca Piemonte, invece, alla luce della lettera inviata in Regione pochi giorni fa, hanno confermato il sostegno al presidente uscente Marengo (dopo l’iniziale appoggio a Marina Bordese).

Posizioni già assunte in precedenza e già comunicate alla Regione Piemonte, dal momento che la nomina spetta direttamente al presidente Alberto Cirio. Viene dunque quasi spontaneo chiedersi l’utilità della riunione (convocata in via d’urgenza) di ieri sera.

Il Parco ha motivato la convocazione urgente (formula per bypassare il preavviso di cinque giorni) con la necessità di “deliberare un atto che attesti l’intesa raggiunta sul nome del candidato presidente da comunicare alla Regione”.

Ma serve veramente un atto del genere? Non sembra, dal momento che l’intesa sul nome di Marengo è ampiamente deducibile dalla sommatoria delle posizioni assunte e comunicate per scritto al presidente Cirio. Tesi espressa dal sindaco di Saluzzo, Mauro Calderoni: “Non c’è nulla da votare. Dal combinato delle posizioni assunte emergono realtà precise: non vedo altre strade”.

La normativa, sino al 2015, prevedeva che senza intesa sulla Presidenza dell’Ente si procedesse con il commissariamento (sorte toccata all’Ente parco torinese). Dal 2015, invece, non serve più l’intesa. Anche senza di questa, infatti, il governatore procede lo stesso con la nomina.

E proprio sulla convocazione di un’assemblea urgente, chiamata ad “acquisire l’intesa” sulla nomina del nuovo presidente, si è espresso senza mezzi termini Silvano Dovetta, presidente dell’Unione montana Valle Varaita.

Non capisco l’urgenza – ha detto – dal momento che nell’incontro del 19 dicembre ci siamo già espressi. Secondo me non ci sono motivazioni d’urgenza, venga messo a verbale. La nomina è regionale. Ci siamo espressi, la Regione scelga”. Secondo il Parco, invece, la convocazione in via d’urgenza sarebbe stata definita “possibile” dalla Regione, “per adempire ad un provvedimento legge entro i 30 giorni che decorrono dall’incontro del 19 dicembre scorso”.

Dovetta, rappresentante dell’Unione Val Varaita, non si è espresso sull’eventuale suo appoggio al candidato presidente, parlando di “abuso”: “abbiamo già fatto un incontro con il vicepresidente della Regione Fabio Carosso, non c’era il caso di farne un’altro”.

Astensione anche da parte della Provincia di Cuneo, presente con il suo vicepresidente Flavio Manavella: “Se c’è contrapposizione tra due o più candidati cuneesi, la Provincia si astiene. – le sue parole – Se c’è unanimità, invece, appoggeremo il candidato presidente”.

Dovetta ha ancora annunciato di “contestare la seduta, ritenendo non valida la convocazione, che andava fatta in regime di ordinarietà, con un preavviso di 5 giorni”.

Un passaggio, secondo il sindaco di Saluzzo Calderoni, “da approfondire, per capire se ci siano ripercussioni sui componenti di questa assemblea. Non vorrei poi essere poi chiamato nell’ambito di una valutazione processuale”.

Abbiamo cercato – ha detto Egidio Vanzetti, sindaco di Casalgrasso – senza nulla togliere a Marina Bordese, rappresentante per noi più che accettabile, con tutte le competenze del caso, una soluzione condivisa per il buon funzionamento del Parco, facendo un passo indietro appoggiamo la candidatura di Marengo, per toglierci dallo stallo”.

Dobbiamo arrivare al dunque. – gli ha fatto eco il sindaco di Casteldelfino Alberto AnelloIl presidente Cirio chiede unione del territorio, su una persona che ricopra degnamente il ruolo di presidente. C’è la volontà di risolvere, tutti insieme, il problema. Prima abbiamo appoggiato una persona con capacità professionali molto alte.

Poi abbiamo fatto un ragionamento su una persona che comunque ha svolto un ruolo attivo nel Parco in questi ultimi anni, senza mai esprimere posizioni talebane a totale copertura di operazioni super ambientaliste.

Caro Mauro (Calderoni: ndr) devi ringraziare il gruppo degli otto: siamo andati sul vostro candidato anche se voi, questa sera (ieri: ndr), siete in 6. Abbiamo messo da parte operazioni diverse per chiudere la partita sul Parco”.

Cosa succederà ora? L’intesa (unanime) che il Parco voleva acquisire nell’assemblea di ieri non c’è stata (l’Unione Valle Varaita non si è espressa e la Provincia si è astenuta). Sul tavolo della Regione, rimane, comunque, l’appoggio nei confronti di Gianfranco Marengo.  

Una sua riconferma (a meno di ulteriori colpi di scena) non può essere letta (politicamente) come una vittoria del Centrodestra. La Regione, che a tratti sembra non abbia voluto minimamente affrontare di petto la “questione Parco”, così facendo si trova ora “costretta” a riconfermare la fiducia ad una figura espressione della Giunta Sergio Chiamparino.

Un risultato che, tra i tanti scontenti, fa sorridere invece Saluzzo: entrata nella partita con una posizione di ampio respiro (il sostegno a Donalisio, Dovetta e Marengo), ora potrebbe “politicamente” portare a casa la riconferma di Marengo, uomo di certo vicino al PD.

I 30 giorni per la nomina del presidente, che decorrono dall’assemblea delle Aree protette del 19 dicembre 2019, scadono oggi. Non resta che attendere la nomina di Cirio, a meno che le parole di Silvano Dovetta, che ha annunciato di voler contestare la riunione di ieri sera, non complichino ulteriormente la vicenda.

Sono da solo – ha detto ieri a fine seduta - ma lo vediamo se conto solo uno”.

Nicolò Bertola