Attualità - 22 aprile 2022, 17:33

Alpitel, a maggio nuovo incontro tra sindacati e vertici aziendali per i lavoratori di Nucetto

Questa mattina una riunione online con la Regione. La vallata teme un rovinoso effetto domino per l'intero territorio

E' stata avviata negli scorsi giorni la procedura per il trasferimento dei lavoratori Alpitel di Nucetto

Circa 100 persone che, da ottobre 2021, si trovano a far fronte con la decisione della proprietà, il gruppo multinazionale Psc, che ha deciso di chiudere la sede valtanarina. Motivo? Questioni logistico-strategiche che non renderebbero più  competitiva la sede nucettese (leggi qui). 

Nessun licenziamento, ma una proposta di trasferimento nelle altre sedi – Beinasco, nel Torinese, per il personale amministrativo, e Cherasco per quello operativo –, ma per la maggior parte delle maestranze questa opzione equivale alla perdita del lavoro. 

Questa mattina, in modalità online, si è tenuto un confronto che ha messo di fronte la Regione Piemonte, gli amministratori locali, le rappresentanze sindacali e il legale dell'azienda, chiamati a fare un punto della situazione. 

"Attendiamo di incontrare i vertici aziendali – spiega Davide Mollo, Fiom Cgilper ascoltare e valutare proposte le 'soluzioni' possibili rispetto a una scelta che rimane scellerata, non tenendo in minimo conto le esigenze dei lavoratori, delle loro famiglie e dell'intera vallata". 

La chiusura dell'Alpitel, come avevano già sottolineato a più riprese il sindaco Enzo Dho e il presidente dell'Unione Montana Alta Val Tanaro, colpisce tutto il territorio: senza lavoro le famiglie saranno costrette a trasferirsi e nessuno andrà più ad abitare in valle, è un dato di fatto (leggi qui). 

"Nell'incontro di questa mattina sono state ribadite le motivazioni che hanno portato l'azienda a questa decisione – dice Mauro Cagno, Fim-Cisl. Ora l'attenzione è rivolta all'incontro con la proprietà, fissato per il 3 maggio, per capire e valutare quali possano essere i punti di incontro con le esigenze dei lavoratori. Non si escludono opzioni di 'smart working' o incentivi per viaggiare, ma questo non eviterà un pesante effetto domino su tutto l'indotto del paese, dalle scuole al commercio".