Si parla spesso di errori comportamentali nella gestione delle proprie finanze. Uno degli errori - tecnicamente bias - a cui siamo più soggetti è la tendenza a ragionare su periodi di tempo eccessivamente brevi; non è un vizio che riguarda solamente l'ambito finanziario, tuttavia nel campo della gestione del nostro denaro assume connotati particolarmente marcati.
Un esempio dalla vita comune
Chi ha bambini in casa può sperimentare questo semplicissimo test, noto come marshmallow test. Il test diventò famoso grazie ad una serie di esperimenti condotti tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 dalllo psicologo Walter Mischel, docente alla Stanford University
Nella versione più semplice si tratta di dare ad un bambino due caramelle, con la promessa di dare una terza caramella qualora il bambino, dopo mezz'ora, sia stato in grado di mangiarne soltanto una.
Inutile dire che pochissimi bambini sono in grado di trattenere l'istinto e di aspettare a mangiare la seconda caramella per "guadagnarsi" la terza.
A questo punto sono state fatte due considerazioni: la prima è che la tendenza a ragionare con il meccanismo del "poco ma subito"; è una forma mentale che ci portiamo addosso fin dalla nascita. La seconda - ancora più interessante - è frutto di uno studio portato avanti dall'università di Stanford a distanza di alcuni anni.
Seguendo nel tempo l'evoluzione dello stile di vita e dei redditi dei bambini (ormai cresciuti) che si erano sotto posti al test delle caramelle, gli studiosi hanno notato come mediamente coloro che avevano superato il marshmallow test , avessero raggiunto i traguardi più sfidanti nella loro vita . Sia in termini di reddito, che di stile di vita privata, che di istruzione e salute.
In pratica, quella tendenza a ragionare nel breve periodo anche a discapito del lungo termine, è una tendenza che deriva da millenni di evoluzione del nostro cervello e risiede nella zona che abbiamo ereditato dal mondo animale ma che rappresenta un grosso ostacolo alla realizzazione dei nostri obiettivi di vita.
Cosa comporta in ambito finanziario.
Nel grafico che ho riportato, da me elaborato per conto di risparmioamico.it - un blog di informazione finanziaria - vengono riportati i dati ISTAT sull'aspettativa di vita in Italia.
Cliccando su questo link - https://live.amcharts.com/WFhM2/ - è possibile accedere gratuitamente alla versione interattiva e giocare un po' con i dati.
E' sufficiente posizionare il cursore del mouse su una determinata età (linea verde) per visualizzare quanto sia l'aspettativa di vita residua (colonne azzurre) e quante persone del campione originale siano ancora in vita (linea rossa)
Quello che colpisce è notare come l'aspettativa di vita sia più estesa di quanto - mediamente - siamo portati a pensare.
Questo fattore implica alcune considerazioni immediate che svilupperemo in puntate successive. Innanzitutto ci mette di fronte alla necessità di risparmiare in vista del periodo in cui saremo ancora in vita (ce lo auguriamo, ma mediamente sarà proprio così) ma non saremmo più in grado di guadagnare a sufficienza.
In seconda battuta ci dovrebbe portare a ragionare in termini di obiettivi a lungo termine e ad investire in modo tale da coprire ragionevolmente quella che sarà l'erosione dell'inflazione. Non è così semplice, e prevede un certo sforzo di pianificazione contro-intuitiva, perché gli strumenti finanziari che sono più stabili nel breve periodo non sono quelli che ci permetteranno di mantenere il nostro tenore di vita nel lungo termine.
Il terzo punto riguarda un aspetto molto più complesso: la necessità di utilizzare strumenti assicurativi appropriati per coprire il rischio di non auto sufficienza. Il campione dice infatti che saremo ancora in vita in tarda età, ma non ci dice in quale condizione ci arriveremo.
Perché se ne parla ancora poco.
Sono discorsi piuttosto antipatici perché se già è difficile ragionare nel lungo periodo, lo è a maggior ragione quando pensiamo ad un periodo della vita in cui saremo anziani e magari non autosufficienti. Per questa ragione sono argomenti poco affrontati anche dai consulenti finanziari e assicurativi: perché affrontano temi su cui il "cliente" non ha piacere di focalizzarsi. Da qui il fatto che sia più facile trovare una mosca bianca che incontrare un risparmiatore con una copertura LTC.
E' tuttavia fondamentale sforzarsi di superare questi limiti naturali della nostra struttura mentale e fare come il bambino saggio; quello che è stato in grado di mangiare una sola caramella.