Attualità - 29 novembre 2011, 08:50

La Mombracco Energy attacca “La breccia di Envie” sulla questione della centrale a biomasse

Opuscolo di 8 pagine distribuito in tutte le case: “Vergognosamente diffamante affermare che bruceremo ciò che non deve essere bruciato, inquineremo e non rispetteremo la legge”

La prima pagina dell'opuscolo distribuito dalla Mombracco Energy a tutti i cittadini di Envie

La prima pagina dell'opuscolo distribuito dalla Mombracco Energy a tutti i cittadini di Envie

In linguaggio calcistico si definirebbe “un’entrata da dietro col piede a martello”. Fatta forse per far male o comunque lasciare il segno o semplicemente per difendersi dalle accuse. Purtuttavia inattesa. Perché chi la compie si è sin qui contraddistinto per la correttezza: la “Mombracco Energy”, la società proprietaria della centrale a biomasse. Un’entrata da dietro patinata e durissima, che ha le fattezze di un elegante opuscolo di 8 pagine consegnate a mano a metà settimana scorsa nelle case di tutti gli enviesi e presente anche sul sito della società, www.mombraccoenergy.it. Pagine interessanti, capaci di affrontare una serie di punti critici del cammino di quest’opera che ormai funzione ma anche di annunciare che per due sabati pomeriggio al mese sarà possibile visitare la centrale al fianco di uno dei co-progettisti ed ancor più per dedicare un intero capitolo (l’intera pagina 8) al solito trimestrale “La breccia di Envie” ed ai suoi tre redattori.

Abbiamo ricevuto molti attestati di stima, richieste di collaborazione e di visite da parte di scolaresche, domande di lavoro, offerte di conferimento di materiale; insomma, si è creata un’aria nuova per l’economia locale e siamo felici di poter contribuire in piccola parte a creare nuove opportunità. Per questo non prendiamo in considerazione chi scrive, diffamandoci, che andremo a prendere il materiale al porto di Genova, che bruceremo rifiuti, o, addirittura, che provocheremo la fine della frutticoltura saluzzese! Il nostro obiettivo e interesse primario è stato fin dall’inizio, ed è tuttora, quello di reperire esclusivamente materiale locale. La maggior parte delle richieste di informazioni riguarda: il rischio di inquinamento atmosferico, il teleriscaldamento e la reperibilità del materiale.


Se la redazione de La Breccia avesse veramente avuto a cuore l’interesse dei cittadini, in nome di una informazione imparziale, oltre a reperire e pubblicare la lettera del sindaco Mellanoriguardo ai dubbi iniziali dell’amministrazione Comunale, avrebbe anche dovuto pubblicare i testi delle autorizzazioni sulle quali è indicata la disciplina dei controlli cui Mombracco Energy dovrà sottostare, le linee guida indicate per il reperimento del materiale, l’impegno per il teleriscaldamento. Avrebbe così dato molte risposte ai quesiti della gente e il confronto di idee avrebbe sì potuto essere costruttivo. Allo stesso modo, oltre a pubblicare uno studio che lancia il grido d’allarme sui presunti rischi derivanti dalla combustione di biomasse, avrebbe anche dovuto interpellare una associazione di energie agroforestali, per esempio, che avrebbe potuto presentare la questione da un altro punto di vista.

Chi ha avuto l’idea di costruire la centrale ha ottenuto le licenze, ha prodotto un’infinità di documenti, si è visto rinviare in prima istanza l’autorizzazione, con richiesta di ulteriori chiarimenti, ha portato questi chiarimenti, che per il GSE (chi gestisce il contributo fisso sull’energia elettrica prodotta per 15 anni) non erano ancora sufficienti, ha ripresentato il tutto con le dovute integrazioni e, solo dopo questa lunga e faticosa trafila, ha ottenuto l’autorizzazione. Forse si è perso di vista che Mombracco Energy è un’azienda privata con tutti gli obblighi che ne derivano e con tutti i diritti che ne conseguono; come tale, essa deve rispettare e rispondere alle normative vigenti. A costo di essere ripetitivi, ribadiamo che il comportamento di certe persone nei nostri (e nei vostri) confronti non è stato per niente corretto.

E’ infatti legittimo l’intento di vigilare sull’operato di Mombracco Energy, mentre è vergognosamente diffamante affermare a priori, come è stato fatto, che Mombracco Energy brucerà ciò che non deve essere bruciato, inquinerà e non rispetterà la legge. Riteniamo gravemente offensivo il fatto che si pensi necessariamente che stiamo agendo in mala fede. Siamo inoltre sinceramente dispiaciuti nel constatare che non si riesca a concepire il fatto che esista qualcuno che è ancora capace di lavorare con passione, onestamente, traendo godimento dal proprio lavoro, pur agendo nel pieno rispetto della comunità in cui la propria attività professionale è inserita. Tuttavia, saremo lieti di ricevere chiunque abbia qualcosa da proporre o dubbi da chiarirsi. Sintetizzando quanto qualcuno giustamente ha scritto sul sito de La Breccia ‘Quando non si hanno argomenti concreti, è molto più facile fare il processo alle intenzioni per attirare consensi, confidando nella buona fede della gente’. Che sia proprio vero il proverbio che dice: ‘Chi l’à ‘l difèt a l’à ‘l suspèt’?Per fortuna gli abitanti di Envie sono gente “tosta”, con la testa sulle spalle e capace di ragionare in autonomia”.

Immediata, sul sito www.labrecciadienvie.it pubblicazione delle opinioni altrui (che da queste parti non tutti rispettano come dovrebbero) e poi la controreplica.

Scrivono i redattori del periodico: “Francamente non riusciamo a comprendere questa ostilità nei nostri confronti. Come abbiamo ripetutamente sottolineato la Mombracco Energy è un’azienda privata che persegue interessi privati, ed è pienamente legittimata a farlo. La Breccia ha semplicemente messo a disposizione uno spazio in cui tutti potessero avere voce in una vicenda – la costruzione della centrale a biomasse – che a nostro avviso, ma non solo, avrebbe dovuto coinvolgere maggiormente la popolazione. I depliant informativi andavano distribuiti prima che la Breccia si occupasse della questione, e prima che la centrale fosse costruita in modo che tutti potessero esserne adeguatamente informati.

A chi ci accusa di incompletezza e di parzialità dell’informazione, suggerendo che avremmo potuto interpellare ’un’associazione di energie agroforestali, per esempio, che avrebbe potuto presentare la questione da un altro punto di vista’, ricordiamo innanzi tutto che la redazione della Breccia non è quella di un grande quotidiano che ha disposizione tutte le risorse necessarie per portare avanti un lavoro di questo tipo. La Breccia è formata da tre volontari, che oltre a non percepire alcun compenso per l’attività svolta, devono misurarsi con limitate risorse, economiche e di tempo.

Sarebbe stato invece opportuno che iniziative quali dibattiti pubblici, incontri con esperti fossero partite proprio dalla Mombracco Energy o dal Comune, così come è avvenuto in altri paesi interessati dalla costruzione di centrali a biomasse. Un progetto condiviso fin dagli esordi avrebbe sicuramente ottenuto maggiori consensi. Invece, paradossalmente, il materiale cartaceo ed informatico messo a disposizione dalla Mombracco è arrivato  dopo: dopo che la Breccia ha informato della costruzione in atto, dopo che è stato aperto il blog, dopo che le persone hanno espresso i loro timori o il loro no. Comunque sempre dopo. Se la Breccia non si fosse preoccupata di dare l’informazione, è legittimo pensare che l’alternativa sarebbe stata il nulla”.

L’impressione – tratta non certo dall’opuscolo della “Mombracco Energy”, sia chiaro - è che qui, come in più di un paese vicino, si vorrebbe sempre la stampa con la schiena costantemente piegata e la lingua di fuori, pronta a diffondere sempre e soltanto le veline di regime. Quelle che non informano. Quelle che non danno fastidio al podestà di turno. 

Walter Alberto

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

SU