La Camera dei deputati ha approvato, in via definitiva, la riforma della Legge elettorale, con 334 voti a favore, 61 contrari e 4 astensioni. Le opposizioni non hanno preso parte alla votazione.
Di seguito le riflessioni di Andrea Olivero, viceministro alle Politiche Agricole ed esponente del movimento politico Democrazia Solidale.
“Con il sì all’Italicum abbiamo festeggiato il successo delle Camere Parlamentari, che hanno saputo approvare una riforma strategica e, purtroppo, lungamente rinviata. Una riforma la quale, assieme alle altre che sono state varate o stanno per essere approvate, significa una cosa sola: l’Italia può ripartire e lasciarsi alle spalle l’immobilismo che tanti danni ha fatto. Da questo punto di vista, hanno sbagliato le opposizioni che hanno lasciato l’Aula, rifugiandosi in un improbabile (e indifendibile) Aventino. Questa non è la riforma di Matteo Renzi o del Governo: è la riforma di tutti i Parlamentari che, dopo aver discusso a lungo, hanno deciso di decidere. Certo il premier ha fatto la sua parte, ma il suo protagonismo non ha oscurato l’azione di senatori e onorevoli. La legge che abbiamo approvato è equilibrata, anche tenendo conto delle diverse posizioni di partenza. È una buona sintesi. Ma il lavoro continua, cominciando dalla riforma costituzionale. Spiace constatare che, per motivi puramente elettoralistici e propagandistici, alcune forze politiche gridano allo strappo democratico o salutano la morte della democrazia. Dovrebbero invece salutare la ripartenza del nostro Paese, rappresentata anche dall’Italicum”.





