La messa in rete del sistema delle confraternite e dei castelli del Roero (che tra Seicento e Settecento vivono un importante momento di rinnovamento architettonico e decorativo in chiave barocca), contestualizzati nello scenario del paesaggio e in relazione alla gente che nei secoli ha vissuto su questo territorio: sono questi gli obiettivi alla base di Roero Coast to Coast, importante progetto di promozione della Sinistra Tanaro. Capofila del progetto (che insiste su un bando a valere di Compagnia di San Paolo e di Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, col cofinanziamento del MuDi) è il Museo Diocesano di Alba, “finestra” e centro di documentazione per la scoperta del territorio, insieme all’Associazione Network Roero e al Comune di Magliano Alfieri.
Afferma Silvia Gallarato, direttore del Museo Diocesano e dell’Ufficio Beni Cultuali ed Edilizia di Culto: “Il progetto Roero Coast to Coast continua l’ormai decennale attività del Museo Diocesano di valorizzazione del territorio. Dalla cattedrale alle pievi e alle confraternite sparse sulle colline di Langhe e Roero abbiamo lavorato alla valorizzazione dal punto di vista storico-artistico, prevedendo anche il coinvolgimento delle comunità locali, per accrescere la consapevolezza del patrimonio di arte, tradizioni e devozione di cui sono depositarie e per restituire tutto ciò in chiave turistica, grazie al supporto delle nuove tecnologie e della preziosa collaborazione dei Volontari per l’Arte”.
Le fa eco Enrica Asselle, storico dell’arte e coordinatore di Roero Coast to Coast: “Il progetto rappresenta una sfida ambiziosa su più livelli, poiché mira a mettere in rete un elevato numero di beni culturali di diversa natura e ad attivare virtuose collaborazioni col territorio, facendo dialogare soggetti a carattere pubblico e privato, no profit e profit. La forte volontà da parte del Museo Diocesano di insistere sulla valorizzazione riflette la visione che da tempo porta avanti rispetto all’impegno verso il patrimonio che negli anni è stato restaurato e manutenuto, trasformando la spesa in investimento economico. In tal senso esso può di diventare un catalizzatore di energie e moltiplicatore di bellezza”.
Riprendendo il concetto di bellezza, chiude Monsignor Marco Brunetti, vescovo della Diocesi di Alba: “Questo progetto ci aiuta a riscoprire la bellezza del nostro territorio e soprattutto le sue radici, anche religiose: cappelle, chiesette, piloni rappresentano la ricchezza di un ideale percorso che si snoda nella cornice di colline, vigneti, castelli e paesi che rendono questa terra particolarmente bella. Rendere fruibili certe realtà del territorio, che costituiscono indubbiamente una ricchezza, ma che definiscono anche la nostra identità e spiegano quanto la fede fosse radicata nei paesi di Langhe e Roero, costituisce un'occasione per riflettere e tornare sulle nostre radici. Valorizzare ambiente e arte rappresenta un modo per custodire la 'casa comune' di cui benissimo ci ha parlato Papa Francesco nella sua enciclica Laudato Sii, in cui ci ha invitati a riscoprire il valore del creato in cui siamo inseriti”.
Roero Coast to Coast vuole dunque essere un sistema informativo a tema, quello del paesaggio, dei belvedere panoramici, dell’arte sacra e dell’architettura civile, e una narrazione del territorio. L'iniziativa si infrastruttura attraverso strumenti di guida che permetteranno esperienze di visita gratificanti, l’organizzazione dell’accoglienza e la presenza di narrazioni gradevoli presso i luoghi coinvolti.
Tra le peculiarità del progetto, la realizzazione di un'audioguida interattiva, un “fablet”, per la descrizione di alcuni percorsi turistici nel Roero, a partire dalla città di Alba: sarà uno strumento utile a guidare il visitatore attraverso il territorio, consentendogli di percorrerlo in autonomia, con il mezzo di locomozione che preferisce (a piedi, in bicicletta a pedalata assistita o in auto), in compagnia di un'audioguida narrante e interattiva.
A integrazione della funzione informativa dell’audioguida e al fine di migliorare la fruizione degli itinerari culturali tracciati sul territorio, saranno previsti l’allestimento di una sala “immersiva” nel Museo diocesano di Alba (con la proiezione di un video che fungerà da chiave di accesso interpretativa alla visita del territorio del Roero) e la predisposizione di strumenti e supporti nei diversi luoghi toccati dagli itinerari, per completare il servizio di narrazione.
Il coinvolgimento della comunità locale è un'ulteriore esigenza a cui vuole rispondere il progetto di valorizzazione. L’attivazione della memoria del patrimonio, infatti, non solo garantisce la storia e il passato, ma è il trampolino di lancio per spingere lo sguardo sul futuro, per vitalizzare il territorio e innescare relazioni e legami generativi per il paesaggio, per orientare lo sviluppo a una bellezza sostenibile, anche in termini economici. Unico argine contro il degrado e pre-condizione per attivare circuiti economici attorno al patrimonio è la creazione della cultura della “cura dei luoghi”. La comunità si prende cura del patrimonio comune perché questo identifica il volto e la storia della comunità stessa. Sono quindi previste azioni di coinvolgimento della comunità locale nella valorizzazione turistica, che in parte già si esprime nel volontariato culturale della rete interdiocesana “Volontari per l’Arte”: azioni di inclusione sociale e welfare culturale destinate alle persone fragili, oltre alla creazione di una web radio per raccogliere narrazioni e storytelling di comunità.
Nel passato weekend hanno preso il via i primi appuntamenti, in occasione di "Roero a porte aperte", iniziativa aperta a turisti, escursionisti e appassionati del territorio che hanno fruito di una serie di visite e tour nella Sinistra Tanaro, approfittando della sinergia con il progetto "Uno sguardo sul Roero".










