Attualità - 16 novembre 2021, 07:15

In Provincia il grido d'aiuto della val Tanaro: "Senza infrastrutture e occupazione il territorio si spopola"

Ieri, lunedì 15 novembre, l'incontro incentrato sulla statale 28 e sulla situazione dell'Alpitel: presto una visita in valle dei vertici regionali

In Provincia il grido d'aiuto della val Tanaro: "Senza infrastrutture e occupazione il territorio si spopola"

Oggi manca una parte importante di quelli che sono gli attori coinvolti nelle due questioni all’ordine del giorno, sulla cui presenza invece contavamo davvero. Comprendiamo bene che gli assessori regionali abbiano molti impegni ma senza di loro è difficile gettare le basi per un confronto che sia concreto. Il dubbio che ci viene è che ci sia poca attenzione per la val Tanaro”.

L’intervento di Giorgio Ferraris, sindaco di Ormea e presidente dell'Unione Montana Alta Val Tanaro, è stato uno di quelli che hanno aperto l’incontro tenutosi ieri, lunedì 15 novembre, nel palazzo della Provincia di Cuneo, ma potrebbe anche essere una sua ottima sintesi. Coinvolti nell’incontro – oltre al presidente della Provincia Federico Borgna e il consigliere Pietro Danna – anche i sindaci della valle, diversi rappresentanti sindacali tra cui il presidente provinciale CGIL Davide Masera, Enrico Costa, il senatore Marco Perosino, Luca Robaldo e l’assessore regionale Marco Gabusi.

Al centro della discussione, due ampie tematiche: le infrastrutture e il tessuto occupazionale della valle.

Le infrastrutture
Protagonista della discussione sulle infrastrutture, la strada statale 28, per la quale i sindaci hanno sottolineato come manchino i finanziamenti a copertura di interventi di messa in sicurezza ideati sin dal 2008: “Incredibile che in vent’anni si siano fatti soltanto piccoli interventi relativi alla messa in sicurezza . Questo significa che non c’è stato nessun tipo di interesse politico, nei suoi confronti, a livello regionale e nazionale” - hanno sottolineato i sindaci, chiedendo cosa la Regione abbia intenzione di fare per risolvere il problema.

Il sindaco di Garessio Ferruccio Fazio, nel proprio intervento, ha sottolineato come il problema principale e più urgente del paese sia quello dei tir che “popolano” il centro.

La storia dei problemi delle infrastrutture di valle parte da lontano – ha sottolineato l’assessore Gabusi -; comprendo la difficoltà di Garessio, ci siamo presi un impegno con la Provincia di finanziare un’opera che possa tamponare la situazione. Il PNRR non riporta nulla in merito alle strade, così abbiamo chiesto più attenzione alla statale e il suo ponte: non possiamo pensare che in attesa dell’Armo Cantarana si possano perdere altri dieci o quindici anni. I soldi non sono molti, ed è bene sfruttarli al meglio. Garantiamo il massimo impegno ma per ora, non abbiamo nessun aggiornamento”.

L’emergenza occupazionale

La definizione di una risposta per la domanda “si riuscirà a evitare lo spopolamento della valle Tanaro conseguenza della mancanza d’occupazione” è stata inevitabilmente viziata dall’assenza di Elena Chiorino al dibattito.

Principale argomento di discussione è stato, ovviamente, il destino dei lavoratori dell’Alpitel di Nucetto, storica azienda delle telecomunicazioni fondata nel 1950 e acquisita nel 2019 dal colosso Psc. Della quale il 12 ottobre è stata comunicata ufficialmente la chiusura.

La maggior parte delle richieste degli intervenuti si fondavano sull’individuare il possibile sostegno della Regione nell’obiettivo di aiutare il capitale umano della valle a fronte della delocalizzazione del lavoro: per molti, stante la decisione dell’azienda, il territorio deve essere rilanciato e reso appetibile alle aziende.

Alpitel è nata sul territorio ed è cresciuta con coraggio imprenditoriale – ha stabilito Davide Mollo (FIOM CGIL) - , tanto che anche i dirigenti in loco sono contro la chiusura dello stabilimento. La decisione arriva da un dirigente romano che considera Nucetto meno attraente di Beinasco: un’operazione semplicemente scellerata, che cosa significa chiudere un’azienda per questa ragione?”.

La politica e il sindacato devono agire per inchiodare la dirigenza alle proprie responsabilità - prosegue - : l’ipotesi di trasferimento a Beinasco significa, per molti che si sono costruiti in valle una vita significa la perdita del posto di lavoro, e questo non possiamo permetterlo. Dobbiamo essere tutti uniti, questa battaglia si può vincere”.

Sempre sulla tematica lavoro - durante l’incontro - si è anche toccato la tematica della Barbero Srl che, con lo spostamento della manodopera garessina e albese a Cherasco, si configura come una nuova emergenza occupazionale.

L’impegno della Regione
Domani stesso riporterò al presidente Cirio e all’assessore Chiorino le vostre istanze – ha sottolineato Luca Robaldo - . Ci sono tavoli di crisi formali e informali su tutto il territorio regionale, purtroppo, e  bisogna comprendere come e se la Regione possa mettere in campo i propri sforzi, che siano però uguali per tutti. Valida l’idea di un momento d’incontro concreto e fattivo a Torino oppure, perché no, in valle, nel più breve tempo possibile”.

L’incontro è poi terminato con la promessa di realizzarne un altro, d’aggiornamento, il prossimo mese.

Simone Giraudi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

SU