Politica - 19 aprile 2022, 17:13

Marco Bassino, Paolo Giraudo e Roberta Robbione: sfida a tre a Borgo San Dalmazzo?

Spunta il nome di un terzo candidato. Il giovane gestore del rifugio 'Questa' e fratello della campionessa Marta potrebbe essere il nome della lista civica "La Torre" al posto dell'ex Marco Borgogno. Non ci sarà invece continuità per il gruppo di maggioranza "Impegno per Borgo"

Marco Bassino, Paolo Giraudo e Roberta Robbione

Marco Bassino, Paolo Giraudo e Roberta Robbione


Alla fine sembra proprio che La Torre ci sarà. Saranno quindi tre i candidati sindaco a Borgo San Dalmazzo per le elezioni comunali del 12 giugno. Ma non sarà l'ex Marco Borgogno a concorrere per la fascia di primo cittadino.

È lui stesso a dircelo: “La volontà della Torre è quella di fare una lista, ma non sarò io il candidato sindaco. Sarà una lista assolutamente civica slegata dai vincoli dei partiti. Non è facile reperire candidati all'altezza del compito per dare una svolta a questa città. Purtroppo c'è grande apatia e una sfiducia totale nei confronti della politica, sia a livello locale che nazionale. Per me questa è una delusione. Il problema è anche legato al rischio che correrebbe un imprenditore a fare l'amministratore pubblico”.

Chi sarà quindi il candidato della Torre? Borgogno non si sbilancia, ma da giorni in paese si fa il nome del nipote Marco Bassino, 20 anni, gestore del rifugio 'Questa' e fratello della campionessa di sci Marta.

Confermata anche la lista civica rivolta al centrodestra che sostiene la candidatura di Paolo Giraudo, imprenditore di 39 anni: “Ho deciso di candidarmi perchè c'è bisogno di dare nuova linfa a Borgo. Abbiamo un gruppo unito che rappresenta bene tutta la comunità e che ne vive la quotidianità”.

Nel gruppo ci sono due assessori di Beretta (ormai alla fine del secondo mandato): l'imprenditore Erik Ambrosio e l'avvocato Luisa Agricola. Ma anche il commerciante Beshir Aousji, il farmacista Marco Rivetti e l'ex agente di polizia penitenziaria Pasquale Pesante. La lista non si chiamerà “Forza Borgo”: “Il nome lo decideremo a breve”.

Proprietario della catena ferramenta Audisio, Paolo Giraudo si era già candidato sindaco a Roaschia nel 2015, vive a Borgo San Dalmazzo da quattro anni dopo essersi trasferito da Roccavione.

Ufficiale infine la candidatura di Roberta Robbione, 51 anni, ex vice sindaca, dipendente del Consorzio socio assistenziale del Cuneese. È sostenuta dalla lista civica "Uniti per Borgo" “composta da donne e uomini con esperienza e da giovani che desiderano mettersi al servizio della città”. Nel gruppo c'è l'ex assessore alle Manifestazioni Clelia Imberti, l'imprenditrice e presidente di zona per Confartigianato Imprese Cuneo Katia Manassero, Armando Boaglio (consigliere comunale a cavallo tra gli anni '90 e 2000) e Fabio "Nando" Armando, ex presidente Aib di Borgo. La lista ha attivato una casella email (unitiperborgo@gmail.com) alla quale le cittadine e i cittadini possono rivolgersi segnalando esigenze della città o chiedendo incontri: “Siamo infatti disponibili a incontrare quante più persone possibili andando nei vari quartieri e nelle frazioni”, conclude Robbione.

Non ci sarà invece alcuna lista in continuità con il gruppo di maggioranza “Impegno per Borgo”. Il sindaco Gian Paolo Beretta è alla fine del secondo mandato e pare sempre più probabile la sua candidatura a Cuneo, sostenuto dal centrodestra.

Il vicesindaco Beppe Bernardi: “Realisticamente siamo rimasti in pochi. Personalmente non ho alcuna intenzione di convergere su alcuna lista. Sono molto deluso. Mi dispiace lasciare il paese senza la continuazione del lavoro svolto come 'Impegno per Borgo'. Non pensavo che finisse così, ammesso che finisca così”.

Dello stesso parere l'assessore Paolo Goletto: “Ho dato tutto il mio impegno per questi 5 anni. Con molta serenità tornerò a dedicarmi al mio lavoro e alla mia famiglia. Mi dispiace che non ci sia continuazione del gruppo di maggioranza. Di lavoro ne è stato fatto tanto e si dovrebbe continuare a farlo per proseguire gli obiettivi prefissati. Ci sono in corso tanti bandi e richieste di finanziamento legate al Pnrr. Ma, al momento, non ci sono i presupposti. Se qualcuno avesse idea di dare continuità, valuterei seriamente la cosa, ma ci devono essere le condizioni”.

Stesso rammarico per l'assessore Anna Bodino: “Indipendentemente da tutto, la mia esperienza si conclude qui. Per questioni personali avevo già deciso e comunicato al gruppo che non mi sarei ricandidata. Mi dispiace però che non ci sia una continuità. Il lavoro fatto si vede”.

Cristina Mazzariello

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