Il Palazzo delle Arti Liberali diventa di proprietà privata, della società che fa capo all'ingegner Giorgio Camisassi.
L’acquisto verrà formalizzato tra alcune settimane, dopo il decreto di assegnazione della proprietà, acquisita dal Demanio attraverso un’asta telematica dello scorso anno, andata deserta precedentemente e riproposta con una base d’asta di 365mila euro.
La società è risultata essere l’unica in gara.
Si tratta di due palazzi distinti, uniti in un’unica struttura, in salita al Castello, a pochi metri dalla Castiglia conosciuta anche come carcere femminile, anche se in realtà ospitò più genericamente un carcere giudiziario con una sezione per le donne, nei primi decenni dell’Ottocento e fu sede delle scuole pubbliche all’epoca di Ludovico II.
Al palazzo delle Arti Liberali con la facciata dipinta a grisaille è unito l’immobile a lato, dalla facciata dipinta di giallo e la proprietà, con l’esclusione di due locali a piano terra, si estende verso il passaggio pedonale retrostante che da via Santa Chiara porta ai giardini della chiesa di San Giovanni. Un totale di 3.549 metri quadri di superficie.
L’annuncio dell’acquisto è stato dato al termine del convegno “Le facciate parlanti: la Città, un libro da sfogliare”, organizzato dalla Fondazione CrSaluzzo, dove l’ingegner Camisassi ha invitato i saluzzesi, appena possibile viste le condizioni di degrado in cui versa la struttura, a visitare la proprietà per immaginare quello che potrebbe esserne il nuovo futuro.
"Il nostro non è un mestiere facile quando ci approcciamo a immobili di questo tipo. Sono molto innamorato di Saluzzo e abbiamo l’ambizione di fare qualcosa di bello per la città, restituirle bellezza. Pur facendo il nostro lavoro, quello di fare case, con i conti che devono tornare, faremo molto studio e ragionamenti sulla destinazione d’uso, riportandolo sì, al mercato dell’edilizia residenziale, ma con l’attenzione e la sensibilità che si devono a un bene d’arte e al contesto storico in cui è collocato".
Marco Piccat, presidente Fondazione CrSAluzzo: "Ringrazio l’ingegner Camisassi e il suo gruppo che già ha restaurato la facciata della casa della Bella Maghellona a Saluzzo. Si crea una nuova opportunità per un dialogo tra il nostro patrimonio artistico e i cittadini, in funzione della valorizzazione condivisa del bene”.






