Attualità - 12 settembre 2022, 19:36

Nuovo ospedale unico di Cuneo, il Comune attende le comparazioni della Regione: "Preoccupati ma con alte aspettative"

A parlare la sindaca Manassero, che ha risposto alle interpellanze di Pittari e Sturlese: "La proposta di partenariato è prevista dal codice degli appalti. Impossibile per noi, ora, visionare la progettualità"

Nuovo ospedale unico di Cuneo, il Comune attende le comparazioni della Regione: "Preoccupati ma con alte aspettative"

E’ la Regione a dettare agli appaltatori misure specifiche, muovendosi anche per realizzare analisi e comparazioni. Nello specifico ci interessa quella la comparazione costi-benefici tra l’opzione fondi INAIL e quella del partenariato e, in merito, ci confronteremo con tutti i coinvolti”.

Sono palpabili le sensazioni d’attesa e di preoccupazione nella parole della sindaca Patrizia Manassero, impegnata nella serata di ieri (lunedì 12 settembre) a rispondere alle interpellanze di Antonino Pittari e Ugo Sturlese. Al centro delle richieste dei due consiglieri il futuro della Sanità pubblica territoriale alla luce della possibilità di finanziare il progetto del nuovo ospedale unico di Cuneo non più con fondi INAIL ma con la soluzione del partenariato pubblico-privato.

I consiglieri: “Da Icardi confusione quando dovrebbe esserci chiarezza”

L’assessore Icardi ha cambiato le carte in tavola rispetto alla linea di finanziamento, una notizia che ha scatenato preoccupazioni nell’opinione pubblica. Sono necessari chiarimenti da parte dell’amministrazione comunale” ha detto Pittari, sottolineando la mancanza “almeno in parte, dell’informazione ai consiglieri comunali” e chiedendo se sia possibile valutare un’azione congiunta con la Fondazione CRC.

Sturlese concorda con il senso di confusione che ha ingenerato la proposta di Icardi. E punta l’attenzione sul canone di 50 milioni di euro annui che il Comune dovrà corrispondere all’impresa appaltatrice a fronte della quota che sembrerebbe poterle spettare: "Il costo pagato al privato è almeno il triplo del normale – ha detto - . Sussistono costi molto elevati di transazione e tempi larghissimi, si rischia la scarsa trasparenza in caso si convocasse il ‘segreto commerciale’ e sussiste la possibilità che l’aumentare del canone si ribalti sul settore sanitario, sulle prestazioni”.

I dubbi di Sturlese riguardano anche la figura dell’advisor di progetto, una sorta di ‘arbitro’ pubblico o privato, che dovrebbe sentenziare sulle comparazioni.

Ma sul punto è intervenuto anche Giancarlo Boselli, definendo la situazione un paradosso: “Scelte che dovrebbero appartenere alla programmazione sanitaria regionale e all’amministrazione che ospita l’opera finiscono in mano alla stazione appaltante – ha detto - . La direttrice dell’ASO è unico referente per quest’opera ma non ha i mezzi interni e deve ricorrere a un advisor privato”.

"Gli assessori alla sanità del passato credo si stiano ribaltando nella tomba. I sindaci passati e presenti sono stati e sono completamente assenti, guardano quel che succede senza incidere in alcun modo” ha concluso Boselli.

Manassero: “Siamo in attesa. Vogliamo salvaguardare competenze e ruoli”

All’indomani dell’inserimento in Gazzetta Ufficiale del finanziamento sul nostro nuovo ospedale un privato ha fatto scattare l’opzione del partenariato. Che, è bene ricordarlo, è un’opzione che il codice degli appalti assicura ad aziende e amministrazioni” ha detto Manassero, nella sua doppia risposta.

Il partenariato, a Cuneo, è già stato usato per interventi più piccoli come quello globale sulla gestione calore, interventi ‘semplici’ rispetto all’ospedale. La complessità, però, non deriva tanto dalla parte dell’opera in sé ma dal quantificare il peso della gestione: in merito, ci siamo già espressi sostenendo che la parte sanitaria deve rimanere pubblica”. “Il Ministero schiaccia l’acceleratore sui partenariati, ma noi non sappiamo se si tratta della situazione ottimale – ha proseguito la sindaca - . Siamo preoccupati, e quando ci si permetterà di comparare le informazioni capiremmo quanto spenderemo per fare il nuovo ospedale unico. Progetto che, comunque, dovrà anche rispettare la valutazione di efficacia sanitaria”.

La cronaca riportata in altre città con situazioni simili è la stessa; dobbiamo fare il possibile perché non si ingenerino sacche d’incertezza rispetto al fatto che lo si voglia o meno, questo ospedale unico, perché ci sono competenze, ruoli e responsabilità da salvaguardare” ha aggiunto Manassero.

La sindaca ha concluso: “Il tema della sanità ci terrà impegnati per parecchio e né io né la giunta ci tireremo mai indietro davanti alla richiesta di parlarne. È un’opera importante, tassello fondamentale per il futuro della salute dei cuneesi, una questione molto delicata. Impossibile per noi, oggi, avere visione della progettualità: l’aspettativa, però, è altissima”.

Simone Giraudi

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