Attualità - 21 ottobre 2022, 13:08

Bando di gestione rifiuti 2023-2029, Confcooperative: "Dal CEC poca attenzione ai lavoratori svantaggiati"

Dal nuovo bando - presentato anche mercoledì in commissione ambiente a Cuneo - mancherebbe la 'clausola sociale'. Durando: "Si riveda il bando: la cooperazione sociale di inserimento lavorativo è una risorsa importante"

Bando di gestione rifiuti 2023-2029, Confcooperative: "Dal CEC poca attenzione ai lavoratori svantaggiati"

E' in scadenza a fine anno il bando di gestione del servizio di raccolta rifiuti nei 54 Comuni cuneesi appartenenti al Consorzio Ecologico Cuneese: nella serata di mercoledì 29 ottobre la I^ commissione della città capoluogo ha visto la presentazione del nuovo bando nei suoi punti salienti. Tra cui non figurerebbe il criterio della 'clausola sociale'.

A dane notizia Confcooperative Cuneo, che con il CEC ha realizzato alcune recenti interlocuzioni proprio sulla questione.

La clausola attualmente mancante dal testo del nuovo bando riprende l'art.112 del Codice dei contratti pubblici e prevede la possibilità di riservare l'esecuzione del contratto a imprese che nell’espletamento delle attività assegnate hanno lo scopo di promuovere l'inserimento nel mercato del lavoro di soggetti svantaggiati. "La predisposizione del bando non è ancora chiusa e ci auguriamo che la decisione possa essere rivista, non rinunciando a questa innovativa attenzione" ha detto Alessandro Durando, presidente Confcooperative Cuneo.

"Le esperienze condotte in questi anni nella nostra regione hanno dimostrato come perseguendo questo obiettivo non sia venuta meno la qualità dei servizi resi e allo stesso tempo si siano realizzati processi di inclusione sociale importanti che hanno consentito di far uscire dall’emarginazione molte persone e hanno generato un risparmio di risorse pubbliche in campo assistenziale dimostrando che i processi di inclusione convengono - ha aggiunto Durando - . Una persona che lavora, si rende autonoma, dà un contributo alla collettività, si sente utile e occupa un posto riconosciuto nella società".

Secondo Confcooperative la scelta del CEC di includere, negli scorsi anni, la clausola ha contribuito a veicolare una cultura della coesione sociale che non può essere abbandonata: "Pensando proprio a quanto è stato realizzato nel passato non possiamo esimerci dal manifestare il nostro dispiacere e disappunto per tale scelta, riaffermando con convinzione che, quello dell’inclusione sociale, non è solo un valore per noi fondante, ma una pratica che di fatto ha un impatto positivo sia per le persone svantaggiate coinvolte nei progetti di inserimento lavorativo sia per le pubbliche amministrazioni che di esse si avvalgono direttamente o indirettamente" ha aggiunto Durando.

"Il nostro mondo è da sempre coinvolto in queste buone pratiche. La cooperazione sociale di inserimento lavorativo, o in forma autonoma o in collaborazione con aziende primarie dei differenti settori, è una risorsa in questa direzione. La contaminazione è stata vincente e preziosa per una visione nuova del fare impresa. Certo, possono non mancare le fatiche e le difficoltà a trovare sempre risposte adeguate, le criticità non devono essere un freno ma uno stimolo per un rilancio e un governo più puntuale dei processi avviati. E’ una opportunità per il territorio che va valorizzata".

Simone Giraudi

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