Attualità - 16 marzo 2023, 11:45

“Cultura patrimonio di e per tutti”: così Cuneo festeggia i 220 anni della sua biblioteca

Si tratta dell’istituzione più antica del Piemonte, nel campo. Martedì sera in commisisone l’analisi dell’assessore Clerico sui progetti di restauro dei luoghi della cultura, da sala San Giovanni a palazzo Santa Croce

Il cortile interno di palazzo Santa Croce

Il cortile interno di palazzo Santa Croce

Il leit motiv cuneese per quanto riguarda l’offerta culturale della città capoluogo è – e sarà - “tutto ciò che viene proposto deve essere di e per tutti”: così ha spiegato l’assessore Cristina Clerico nella commissione consiliare di martedì 14 marzo, incentrata proprio su un aggiornamento (a maggior beneficio dei consiglieri comunali presenti) rispetto ai tanti fronti aperti dell’universo culturale cittadino.

Uno sguardo al presente e al futuro realizzato anche dalla dottoressa Michela Ferrero (direttrice del Museo Diocesano di Cuneo) e da Stefania Chiavero (responsabile delle biblioteche comunali). Purtroppo assente Davide De Luca, direttore di Fondazione Artea (‘promesso’ a un’altra commissione consiliare, in cui si esplorerà meglio la partenership tra Comune e Fondazione).

Rispettiamo la grande storia culturale della nostra città ma non vi ci areniamo – ha detto l’assessore - , in una constante ricerca del maggior livello qualitativo possibile. Per questo prevediamo di proseguire con l’idea di aprire i luoghi della cultura e i servizi a essa connessi alla popolazione di qualunque età, creando un nuovo pubblico che vada ‘dagli 0 ai 99 anni’”.

La nostra città ha sempre saputo investire sulla cultura, anche nei suoi momenti più complessi e bui. Questa è una forza da valorizzare” ha concluso Clerico.

I progetti presenti e futuri, da Santa Chiara all'ex Kerosene

Clerico ha relazionato in merito ad alcuni lavori attualmente in corso in città come quelli nell’ex chiesa di Santa Chiara, in sala San Giovanni, in San Francesco, nella chiesa dell’Annunziata. E nel palazzo Santa Croce.

L’ex chiesa di Santa Chiara diventerà hub culturale dell’universo teatrale cittadino: un intervento partito a dicembre all’interno e più recentemente nella parte esterna (un cantiere di 14 mesi totali per 570.000 euro di costo), che vedrà grande protagonista l’Officina Teatrale Melarancio. “Ma non sarà un ‘monopolio’ - ha spiegato l’assessore - , quando piuttosto un vero e proprio restauro con nuova gestione, per regalare alla città e ai suoi tanti appassionati di teatro uno spazio in più”.

Anche sala San Giovanni risulta attualmente chiusa e lo sarà sino al prossimo autunno, per un intervento di riqualificazione acustica dell’intera stanza.

Il complesso di San Francesco vedrà presto un intervento di recupero del chiostro con espansione degli spazi espositivi, riqualificazione del cortile e installazione di vetrate nelle arcate del porticato: un progetto dello studio Kuadra sollecitato dalla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio dal costo totale di 384.000 euro finanziato da Fondazione CRC, Canossa Events srl, Regione e Comune.

La chiesa dell’Annunziata è stata invece recentemente oggetto di distacchi causati da infiltrazioni e risulta ora chiusa a livello precauzionale. L’intenzione dell’amministrazione è realizzare un progetto esecutivo per il suo restauro.

Clerico ha poi sottolineato come sia di prossima pubblicazione la gara d’appalto per il secondo lotto di lavori al palazzo S.Croce (da realizzarsi con fondi PNRR, e che vedranno conclusione nel 2026): l’obiettivo, ormai chiarissimo, è quello di spostare il contenuto della biblioteca civica di via Cacciatori delle Alpi – che quest’anno spegne l’impressionante cifra di 220 candeline, biblioteca più antica del Piemonte – al di sopra dei locali, ristrutturati, che attualmente ospitano quella riservata a bambini e ragazzi.

In ultimo, sollecitata dal consigliere Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia), l’assessore ha citato anche lo stabile ex Kerosene: “Il fabbricato non è ancora di proprietà del Comune, purtroppo – ha detto - , ma lo guardiamo con grande interesse: contiene un teatro particolarmente prezioso per le dimensioni e per le specificità architettoniche”.

Simone Giraudi

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