Attualità - 24 maggio 2023, 17:22

Cuneo tra siccità e maltempo: progetti di microinvasi cercansi

In consiglio comunale Elio Beccaria e Claudio Bongiovanni hanno chiesto più attenzione e impegno sulla tematica: "Le piogge degli ultimi giorni non hanno risolto il problema. Si presentino progetti concreti"

Foto di: Simone Giraudi

Foto di: Simone Giraudi

Siamo perfettamente consapevoli del fatto che l’acqua non basta, e che è inutile farsi la guerra: giusto è lavorare insieme creando politiche e pratiche comuni, ma sarebbe opportuno gli enti superiori di governo si coinvolgessero nella tematica ancor di più”.

Parole dell’assessore all’ambiente del Comune di Cuneo Gianfranco Demichelis che nel consiglio comunale di maggio ha risposto all’interpellanza di Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) e all’ordine del giorno presentato da Elio Beccaria (Crescere Insieme) sulla tematica dei piccoli invasi.

Beccaria: "Servono interventi urgenti e poco impattanti"
Quello che è successo con la siccità negli ultimi due anni è noto a tutti e purtroppo anche le ultime piogge non hanno risolto il problema – ha detto Beccaria - . Il territorio di Cuneo è, per sua natura e storicamente, sterile e povero d’acqua; quello tra terra e acqua è un legame che caratterizza il cuneese da secoli, dobbiamo alimentarlo e valorizzarlo”.

Abbiamo deciso di imbastire una discussione sui microinvasi, quindi non interventi faraonici difficili da realizzare quanto piuttosto piccole iniziative molto meno impattanti, perché molta gente preoccupata chiede che il consiglio comunale si faccia portavoce di richieste concrete. Quelle di aziende in difficoltà seria, costrette a scelte profonde, a cambiamenti”.

Non vogliamo individuare un progetto singolo o criticarlo ma stimolarne la presentazione – ha concluso Beccaria - : per ora ci sembrano scarseggiare, quindi se ci riuscissimo avremmo già vinto”.

Dello stesso parere anche Bongiovanni, che ha chiarito come “nonostante le piogge degli ultimi giorni la carenza idrica si farà di nuovo presto sentire”: “Gli allevamenti suini realizzano le deieizioni più inquinanti di tutte e costituiscono anche degrado del suolo, perché i terreni rimangono improduttivi per molti anni se lo smaltimento non avviene in modo consono: ci sono metodi naturali per poter riutilizzare le deiezioni dei suini? Si può interloquire con le associazioni agricole per stabilire un metodo utili a fare un uso irriguo dei prodotti degli allevamenti? Si possono individuare altre opzioni per il recupero delle acque piovane?

Pellegrino chiede un passaggio in commissione
Due i consiglieri intervenuti. Vincenzo Pellegrino (Centro per Cuneo) – pur d’accordo con le richieste poste alla giunta – ha sottolineato come “sia Provincia che Comune si siano già messo, tra progetti PNRR sulla sponda orografica destra del Gesso, ben due conferenze dei servizi e la sistemazione della pedancola sul Gesso”: “Dovremmo far lavorare parecchio gli uffici provinciali, specie dal punto di vista del curare le perdite d’acqua e analizzare i nuovi sistemi di irrigazione. Bene parlarne in consiglio, ma il passaggio seguente dev’essere il portare proposte concrete in commissione”.

Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) ha invece chiesto una semplificazione delle procedure relative a questo tipo di interventi, ricordando che “siamo un paese in cui piove molto ma che spreca davvero la maggior parte delle sue acque, e poi piange. Con il passaggio a tariffa per l’uso dell’acqua non ci sono più state risorse reperibili e utilizzabili per attuare concreti sviluppi”.

La risposta, infine, a Demichelis. Che ha aggiunto: “Stiamo già interloquendo con le associazioni agricole nell’ottica dell’identificare azioni di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, pratiche concretamente utilizzabili e che interessano diversi settori. Sono stati creati tavoli di lavoro e di confronto, con i 14 Comuni del Parco Fluviale, le associazioni di categoria, i consorzi irrigui e i gestori delle centraline elettriche; prevediamo la creazione di progetti pilota sperimentali, in collaborazione con realtà del territorio disponibili, in materia di raccolta dell’acqua”.

Simone Giraudi

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