Sport - 23 agosto 2023, 19:29

Di mestiere muratore, nel tempo libero Campione del Mondo di Deltaplano

Manuel Revelli, 39 anni di San Defendente di Cervasca, ha vinto l'oro a squadre nella competizione che si è chiusa in Macedonia del Nord. Si allena sul Monte Malanotte sopra Prato Nevoso con gli amici del Delta Club Mondovì

Manuel Revelli

Manuel Revelli

Già da bambino avevo la passione del volo e collezionavo modellini di aerei. Quindici anni fa ho scoperto il deltaplano e non ho più smesso”.

Una passione grande quella di Manuel Revelli, 39 anni di San Defendente di Cervasca, iscritto al Delta Club Mondovì. Talmente grande da portarlo in Nazionale e vincere l'oro ai Mondiali di deltaplano a Krushevo, nella parte centrale della Macedonia del Nord. La competizione si è chiusa il 19 agosto con l'Italia che ha trionfato nei cieli, portando a casa il suo undicesimo titolo mondiale per la settima volta consecutiva.

Insomma erano i favoriti e non si sono fatti intimorire. Per Manuel era la prima volta ai Mondiali, ma già aveva vinto l'oro agli Europei con la stessa squadra. Il team iridato, guidato da coach Flavio Tebaldi, era composto da Alex Ploner (Bolzano - oro individuale), Marco Laurenzi (Frosinone – argento individuale), Cristian Ciech (Trento), Davide Guiducci (Reggio Emilia), Filippo Oppici (Parma) e Manuel Revelli che ha chiuso al 27° posto in classifica generale.

107 i piloti da ben 22 Nazioni che si sono sfidati nei cieli in un totale di otto task (prove), su percorsi che spaziavano da 69 a 152 km.

Ogni giorno un decollo che può richiedere anche cinque ore di volo continuo – spiega Manuel Revelli –. Si inizia con il lancio. Si sta circa un’ora in aria e poi, allo start, tutti i piloti in gara devono completare il percorso nel minor tempo possibile. Ci sono delle specie di 'boe' dettate da coordinate gps che dobbiamo toccare”.

Di certo seguire un percorso con il deltaplano non è cosa semplice: “Per spostarsi e andare in giro la nostra benzina è data dalle correnti ascensionali – continua Revelli -. Ci stiamo dentro e prendiamo quota. Poi quando finiscono planiamo, cercando di trovare un'altra corrente che ci riporti sù. La capacità è quella di individuarle, in base al pendio, alle nuvole e al terreno. Capirlo prima degli altri, salire e planare meglio degli altri”.


Uno sport che non è per tutti e che di certo non ti permette di mantenerti, neanche se sei un campione del mondo. Manuel Revelli di mestiere fa il muratore: “Durante la bella stagione cerco di allenarmi ogni fine settimana, a seconda delle condizioni meteo. Volo spesso sul Monte Malanotte sopra Prato Nevoso con gli amici del Delta Club Mondovì. D'inverno faccio un po' di palestra, ma non c'è alcun peso che possa allenare braccia, collo e spalle come il volo. Poi durante l'anno partecipo a gare nazionali e internazionali per affinare le tecniche”.

La prossima competizione in Val Comino, nel Lazio. E poi il prossimo anno i premondiali ad Ager in Spagna, dove nel 2025 si disputeranno i Mondiali.

Intanto Manuel Revelli si gode il suo primo titolo mondiale: “Una bella soddisfazione. La dedico alla mia famiglia e alla mia compagna che mi sostengono ogni giorno!”

Cristina Mazzariello

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