La Questura di Cuneo è pronta a partire con un nuovo servizio di controllo – operato da risorse specifiche – sull’area di corso Giolitti: è questo il succo dell’ultimo incontro del comitato provinciale per ordine e sicurezza pubblica tenutosi in Prefettura a Cuneo nella giornata di ieri (mercoledì 27 settembre), almeno per quanto riguarda la città capoluogo.
L’area afferente al quartiere Cuneo centro e le sue tanto discusse criticità, in particolar modo le attività legate a spaccio e consumo di stupefacenti – come già preannunciato dalla sindaca nel corso dell’ultimo consiglio comunale – sono state al centro dell’incontro, che ha visto partecipare oltre a Patrizia Manassero anche l’assessora Cristina Clerico, il Prefetto Fabrizia Triolo e il Questore Carmine Grassi. “Un intervento impegnativo che potrà trovare massima efficacia nella collaborazione con la cittadinanza sia rispetto alle segnalazioni, sia rispetto alle iniziative di presenza civica” ha detto quest’ultimo.
“Comprendo l’esasperazione dei residenti ma voglio ribadire che l’attenzione su Corso Giolitti resta molto alta – ha comunicato la prima cittadina del capoluogo a meeting concluso - . Gli interventi ci sono e su più fronti perché tutti vogliamo che legalità e rispetto della convivenza civile siano la cifra di tutto il territorio cittadino. Crediamo fortemente e ci stanno molto a cuore i progetti sociali e culturali in corso di realizzazione in stretta collaborazione con il quartiere, che ringraziamo”.
Si pensa a un'équipe multidisciplinare che accolga le marginalità
Mercoledì è stato però anche giorno d’incontro tra la sindaca Manassero, il Questore e il Comitato di quartiere Cuneo centro, che ha presentato le richieste dei residenti, raccolte nell’incontro pubblico di settembre: oltre ai maggiori controlli (accordati, appunto), è stato chiesto il potenziamento della videosorveglianza sui marciapiedi e la messa in strada di un’équipe multidisciplinare che prenda in carico le criticità sociali presenti.
Manassero si è detta aperta alla realizzazione del terzo punto, cosa che il Comitato ritiene essere un punto di svolta per i residenti che, da anni, chiedono di aprire una fase di intervento in strada più specifica alle figure che rappresentano una criticità, sia per sé stesse in termini di salute che per il resto del quartiere. “Non ci facciamo illusioni, però – aggiunge il direttivo - : abbiamo approfondito la complessità progettuale ed economica di un intervento di questo tipo. Siamo però intenzionati a cogliere l'opportunità e a fornire sin da subito il nostro supporto affinché i primi passi si muovano nella direzione auspicata”.