Copertina - 17 marzo 2024, 00:00

Matteo Gagliasso, da cinque anni in Regione nel segno della concretezza

“Da sempre con la Lega per continuare a dare voce alla Granda e ai suoi cittadini”

Matteo Gagliasso, da cinque anni in Regione nel segno della concretezza

Matteo Gagliasso, 30 anni, si distingue come il primo saviglianese a ricoprire il ruolo di consigliere regionale, dopo mezzo secolo di storia amministrativa in Piemonte.

Diplomato geometra con laurea in Ingegneria civile, di professione è consulente immobiliare.

Ha iniziato a militare nella Lega all’età di 18 anni iscrivendosi al movimento dei Giovani padani, oggi è membro del Direttivo Federale della Lega giovani come rappresentante del Nord-Ovest ed è nel direttivo del Carroccio di Savigliano.

È entrato in Consiglio regionale del Piemonte a soli 26 anni com’è stata la sua esperienza?

Sono entrato in Consiglio regionale il 1° luglio 2019, dopo 23 giorni ho compiuto 26 anni e per una decina di mesi posso dire di aver avuto il ‘primato’ di essere stato il consigliere regionale più giovane d’Italia.

A soli 26 anni è stata un'esperienza incredibile, ricca di sfide ma anche di grandi soddisfazioni. All'inizio, non nego di aver avuto qualche difficoltà.

Il mondo della politica è complesso e richiede una conoscenza specifica che io, all'epoca, non possedevo. Inoltre, la mia giovane età mi rendeva un po' ‘invisibile’ agli occhi di alcuni colleghi più esperti.

Tuttavia, con il tempo e l'impegno, sono riuscito a superare queste difficoltà e a ritagliarmi un ruolo all'interno del Consiglio”.

 

Lei è attualmente vice presidente della Commissione Ambiente della Regione, quali sono state le sfide più difficili che ha dovuto affrontare durante il suo mandato in Consiglio Regionale?

Questi cinque anni in amministrazione regionale si sono rivelati particolarmente impegnativi a causa di una serie di sfide impreviste, tra cui la pandemia dovuta al Covid, l'epidemia di peste suina, varie crisi nel settore agricolo, le alluvioni e la siccità.

Queste circostanze hanno reso il periodo tutt'altro che ‘tranquillo’, mettendo alla prova la resilienza e la capacità di adattamento di tutti noi.

Tuttavia, queste difficoltà non hanno fatto altro che rafforzare una consapevolezza già presente: in politica, il raggiungimento di compromessi è fondamentale per la realizzazione di qualsiasi progetto o iniziativa significativa”.

 

Ci racconti del suo primo mandato in Regione e della sua esperienza in questi 5 anni

Ho vissuto questa mia prima esperienza politica in Regione con grande emozione, ma anche con senso di responsabilità, sapendo che dovevo rappresentare l’intera Provincia di Cuneo.

Sono convinto, come ci hanno sempre insegnato nella Lega, che si devono dare risposte concrete al territorio, senza passare troppo attraverso la burocrazia.

Il mio motto è: ‘Se si può fare, bisogna dire di sì. Se non si può fare si deve avere il coraggio di dire di no, senza trovare scuse’.

Nella Lega si impara che si deve sempre essere concreti, perché la concretezza a lungo andare premia”.

L’aspetto più gratificante vissuto come consigliere regionale?

L'aspetto più gratificante di questo mandato è stata l'opportunità di incontrare e collaborare con un'ampia varietà di persone e realtà, ognuna con la sua storia unica e le sue specifiche esigenze. Queste interazioni hanno arricchito la mia esperienza personale e professionale.

La ricchezza umana e le tante esperienze vissute durante questo periodo mi hanno sicuramente fatto crescere e maturare”.

Quando è entrato nella Lega?

La mia prima tessera da militante della Lega è datata 10 gennaio 2012, avevo 18 anni e mezzo.

Nel 2008, a 15 anni, ho iniziato ad interessarmi di politica. Già nelle superiori all’epoca c’era la Lega Nord.

Ho preso parte alle prime riunioni politiche tenute allora da Lega e Forza Italia.

Partecipando ad un incontro dei ‘Giovani padani’ della Lega ho capito che era il partito che più mi rappresentava in quanto dava voce al territorio, alla sua difesa, a quella dei cittadini ai loro ideali, preservando anche le tradizioni regionali.

Importante anche la difesa del lavoro e degli operai delle aziende, da parte della Lega.

Ricordo che all’epoca c’era la crisi della Saint Gobain di Savigliano e se ne era occupato in prima persona Umberto Bossi”.

 

Quindi il suo percorso politico nella Lega qual è stato?

Dopo essere entrato nel movimento Giovani padani è iniziato il mio percorso che mi ha portato ad essere eletto come Coordinatore cittadino dei giovani.

Nel 2016 sono diventato Coordinatore provinciale dei giovani, ma da novembre non lo sono più.

Durante il congresso della Lega Giovani che si è tenuto lo scorso settembre a Pontida mi hanno nominato membro del Direttivo federale della Lega giovani come rappresentante di tutta l’area della circoscrizione Nord-Ovest che comprende Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Lombardia.

Questo mio nuovo ruolo fa sì che venga meno il precedente, in qualità di coordinatore provinciale dei giovani della Lega.

Mi sembra giusto lasciare spazio a ragazzi più giovani di me per avere un ricambio generazionale”.

In Consiglio regionale, dal luglio del 2019, è vicepresidente della Commissione Ambiente, ci parli di questo suo ruolo

Un incarico che mi ha permesso di mettere al servizio del territorio cuneese la mia passione per l'ambiente e il mio impegno per una gestione equilibrata e sostenibile delle risorse.

L'ambiente è un tema complesso e delicato, spesso appesantito da ideologie che ostacolano soluzioni concrete. Per questo motivo, il mio lavoro in Commissione regionale si è basato su un approccio pragmatico e di buon senso, ricercando sempre il dialogo e la collaborazione tra le diverse parti.

In questi anni, abbiamo affrontato sfide importanti: dalla tutela del territorio e della biodiversità alla gestione dei rifiuti, dall'inquinamento atmosferico alla lotta contro il cambiamento climatico”.

Qual è stato il suo primo impegno come consigliere regionale?

 “Il giorno dopo l’insediamento in Giunta regionale di Luigi Genesio Icardi, come assessore alla Sanità, ho chiesto personalmente di venire a Savigliano per parlare dell’ospedale.

Dalle analisi di allora era appunto emersa la necessità di costruire l’ospedale unico Savigliano-Saluzzo-Fossano basandosi su dati tecnici e economici e non politici, valutando le varie zone per la sua costruzione, in base alle indicazioni dei 56 sindaci dei territori interessati.

Una volta individuata l’area sulla strada provinciale tra Savigliano e Saluzzo, a metà dello scorso ottobre la Giunta regionale ha deliberato l’assegnazione di 7,6 milioni di euro all’Asl Cn1 per il finanziamento della progettazione del nuovo ospedale i cui costi pubblici di realizzazione ammontano a duecento milioni di euro.

Il conferimento della progettazione  dovrà essere terminato entro il prossimo giugno assieme all’acquisizione dei terreni da parte dall’Asl Cn1.

Ci sarà una ricaduta sui Comuni interessati e su Savigliano sul cui territorio sarà costruito l’ospedale unico. Vado fiero di questo risultato”.


Come vede la situazione dei trasporti e la riapertura, richiesta a gran voce da sindaci, amministratori comunali e cittadini, delle tratte ferroviarie quali la Savigliano-Saluzzo-Cuneo, la Cavallermaggiore-Bra  o la Ceva-Ormea?

A differenza di altri che nel gennaio del 2020, sei mesi dopo le elezioni regionali, hanno riaperto, forse proprio per motivi politici, la linea ferroviaria Savigliano-Saluzzo (chiusa pochi mesi dopo, a marzo 2020 a causa della pandemia ndr), che risultava comunque difficile da mantenere dal punto di vista economico per gli alti costi e i pochi passeggeri, come Regione ci siamo visti costretti a tenere chiusa quella tratta.

Ma al momento oltre Trenitalia c’è un partner privato che sta dialogando con l’Agenzia per la mobilità piemontese per valutare tutti gli aspetti della linea Savigliano-Saluzzo-Cuneo e della Ceva-Ormea per poterle riaprire in futuro.

In Regione stiamo valutando con attenzione le offerte che sono arrivate ed entro gennaio 2025, se la risposta sarà positiva, finalmente i passeggeri potranno riutilizzare quelle linee.

Mi impegno personalmente, dopo aver valutato le offerte, su questo fronte e, se ci sarà la possibilità di riapertura, sarò in prima linea per sostenerla.

Anche in vista della futura realizzazione dell’ospedale unico la cui costruzione è prevista proprio vicino alla linea Savigliano-Saluzzo che potrebbe, diventare assieme alle altre piccole linee ferroviarie,  una sorta di ‘metropolitana leggera’ della Provincia di Cuneo”.

 

Dai trasporti all’agricoltura, comparto fondamentale per la Granda. In prima persona lei è stato uno dei pochi politici della Provincia a schierarsi a fianco degli agricoltori che protestano nel ‘movimento dei trattori’ come mai questa scelta?

Ho ascoltato le esigenze di un mondo che in questo momento è in grandi difficoltà. Come rappresentante del territorio conosco e condivido l'importanza delle rivendicazioni portate avanti da loro.

In questi 5 anni in Consiglio regionale si è fatto molto riguardo il mondo agricolo, ma si poteva fare forse di più e meglio.

Abbiamo cercato di risolvere alcuni problemi, nonostante le normative europee siano in continua variazione e rigide soprattutto sul tema ambientale e sul prezzo troppo basso dei prodotti pagato agli agricoltori.

Credo si debbano realizzare delle filiere agroalimentari che creino economia sul territorio e valorizzino il prodotto dando il giusto ‘valore’ per riconoscere a monte il lavoro del produttore che invece solo attraverso il prezzo non viene adeguatamente retribuito”.  

 

In questi anni di mandato non si è solo dedicato alla Regione ma il 3 giugno 2023 è convolato a nozze con Alice. Quindi un altro grande passo nella sua vita.

Conosco Alice dalle superiori, siamo della stessa età e ci siamo conosciuti sui banchi di scuola quando frequentavamo l’Istituto per Geometri Arimondi-Eula di Savigliano.

Abbiamo iniziato a frequentarci 12 anni fa, quando avevamo entrambi 18 anni, poi ci siamo fidanzati e sposati.

Alice (Veronese ndr) originaria di Carmagnola è dipendente di un centro estetico a Cuneo e la scorsa estata abbiamo coronato il nostro amore con il matrimonio”.

 

Ha degli hobby in particolare, fa qualche sport?

Mi piace molto fare l’orto, perché mi rilassa.

Tra gli sport vado in palestra, ma il mio sport preferito è sempre stato il calcio.

Da ragazzino fino ai 16 anni giocavo a calcio nella squadra della Saviglianese,

Mi piace anche molto andare in bicicletta esplorando le ricchezze del nostro territorio. Inoltre pratico lo sci e mi piace ciaspolare nella neve e camminare in montagna, ambiente che amo molto”.

 

 

A proposito di montagna. Immagino che avrà avuto modo di salire a Pian del Re dove la Lega di Umberto Bossi aveva istituito il rito dell’ampolla prelevando una dose di acqua dalle sorgenti del Po, ai piedi del Monviso, per poi riversarla nella Laguna di Venezia. Un rituale per segnare i confini della ‘Padania’.

 “Ero riuscito a partecipare nel 2011 alla ‘Festa dei popoli padani’ a Pian del Re, era stata l’ultima alla presenza di Umberto Bossi con il rito dell’ampolla.

Negli anni successivi anche senza Umberto, tra fine agosto e inizio settembre, siamo saliti con i ‘Giovani della Lega’ alle sorgenti del Po per quello che noi chiamiamo il ‘giuramento’. Nel 2016 aveva partecipato anche Matteo Salvini.

Attraverso questo evento cerchiamo di condividere le nostre esperienze per partire poi con nuove idee per la stagione successiva”.

A differenza di altri suoi ex-colleghi politici che sono passati ad altri partiti politici lei continua a mantenere fede alla Lega?

Nella vita sono convinto che se si sceglie una linea si deve mantenere. Soprattutto per un motivo: non faccio politica per interesse personale, ma per rappresentare i cittadini. Credo che la Lega sia ancora un partito radicato sul nostro territorio e che dia delle risposte adeguate ai suoi bisogni.

Ho iniziato a militare nella Lega da giovane proprio per quel motivo.

Piuttosto di cambiare partito smetterei di fare politica”.

 

Pronto quindi a ricandidarsi per la Lega in Regione?

Mi metto a disposizione, dopo cinque anni di esperienza nel Consiglio regionale del Piemonte, durante i quali ho cercato di ottenere risultati importanti.

Il cuneese ha bisogno di una voce forte in Regione per continuare a crescere e svilupparsi. Mi impegno a lavorare con tenacia e dedizione per tutelare gli interessi del territorio che rappresento e per portare avanti le istanze dei nostri cittadini”.

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