Copertina - 07 aprile 2024, 00:00

Paolo Giraudo: “Mi candido sindaco per far rinascere Roccavione nel segno del cambiamento”

Giovane commerciante di 41 anni guida la lista “Tra la gente per la gente”

Paolo Giraudo: “Mi candido sindaco per far rinascere Roccavione nel segno del cambiamento”

Paolo Giraudo, 41 anni, è co-titolare di Audisio S.a.s., azienda di prodotti siderurgici e ferramenta con sede a Boves. È candidato sindaco a Roccavione, paese dove è nato e cresciuto.

Perchè ha deciso di mettersi in gioco e di candidarsi sindaco a Roccavione?

Il mio sogno è sempre stato quello di diventare sindaco di Roccavione. Mio zio Arnaldo Giraudo è stato primo cittadino dal 2004 al 2009 e prima ancora assessore e consigliere. L'ho sempre seguito nei suoi impegni amministrativi e traggo molta ispirazione da lui. Per non parlare di mio nonno Giuseppe, assessore e consigliere ai tempi in cui sindaco era Gianfranco Donadei. Insomma, la passione per la politica ce l'ho nel sangue.

Da quattro anni mi sono trasferito a Borgo San Dalmazzo, ma Roccavione ce l'ho nel cuore. Tutti mi prendono in giro perchè porto sempre mia figlia Priscilla di 5 anni a giocare al parchetto di Roccavione... Qui sono cresciuto e ci vive una gran parte della mia famiglia, e quindi sento di dovermi impegnare per cambiare qualcosa e portare una ventata di novità.

Nella precedente tornata elettorale si era candidato sindaco a Borgo San Dalmazzo, città dove ha ricoperto per quasi due anni il ruolo di consigliere comunale di minoranza.

Quello è stato un percorso formativo molto importante. Essere stato consigliere comunale a Borgo mi ha aiutato a entrare nei meccanismi della macchina amministrativa. Ci tengo a ringraziare la Giunta e le minoranze con cui ho collaborato e con cui ho ancora buoni rapporti.


Il fatto di essere imprenditore può aiutare nel lavoro di primo cittadino?

Lo credo fermamente. A 22 anni ho preso un'azienda da solo. Ho 19 anni di esperienza a livello commerciale.

Lavorare in proprio dà una spinta maggiore: ti aiuta a crescere a livello di organizzazione, decisione e senso di responsabilità. Non ho paura di investire e di fare qualcosa di grosso.

Io sono co-titolare con Domenico Giraudo di Audusio S.a.s, un'azienda di prodotti siderurgici, pannelli da copertura, pannelli per parete, lattoneria, policarbonato. Abbiamo due punti vendita a Boves e a Borgo San Dalmazzo. Io mi occupo della parte amministrativa contabile, mentre il mio socio Domenico della parte produttiva e commerciale. Inoltre, da quattro anni, abbiamo aperto un'azienda che taglia e piega ferro.
Amo molto il mio lavoro. Ho sempre fatto questo, mi piace e lo sento mio. Mio padre Federico aveva una carpenteria dove lavoravano il ferro. Ho deciso di comprare questa azienda, poi nel 2004 ci siamo divisi. Fino al 2010 siamo stati a Roccavione e dal 2011 abbiamo spostato la sede a Boves.

Oltre alla politica, è un grande appassionato di sport.

Mi piace giocare a bocce e andare in bici.

 

La passione delle bocce è nata da mio padre Federico. Sono nato vedendolo giocare a petanca.

Ho fatto anche diverse gare in Francia con Diego Rizzi, campione del mondo di petanca. È testimonial delle bocce “Boulenciel” che vendiamo anche nei nostri negozi di ferramenta.

 

 Invece la passione per la bici da corsa è nata negli ultimi anni grazie a un gruppo di ciclisti di Borgo con cui usciamo tutti i fine settimana. Mi sono allenato e, per la prima volta, parteciperò alla mitica Granfondo Fausto Coppi.

Lavoro, sport, politica. Non le rimane molto tempo libero...

Mi piace tenermi occupato. Ma la famiglia per me è tutto. Tutto il tempo libero che ho lo trascorro con la mia compagna Roberta Macagno e con la nostra bimba, Priscilla, che ha 5 anni.


Tornando alla politica, quale sarà il suo apporto personale alla vita amministrativa di Roccavione?

Ho 41 anni, l'età giusta per prendersi una responsabilità del genere. Ritengo di poter portare un bel cambiamento. Ho grinta e visione giovanile.

Roccavione è un comune dove si vive bene. La mia famiglia arriva da frazione Brignola. Ho sempre vissuto a Roccavione, fino al trasferimento a Borgo San Dalmazzo, paese d'origine della mia compagna.

Per governare un Comune serve una buona squadra. Come si chiama il suo gruppo e chi lo compone?

La mia lista si chiama “Tra la gente per la gente”. È composta da persone preparate e di spessore. Il nostro progetto è diverso. È un progetto di squadra in cui ci siamo divisi i vari compiti.
Insieme all'assicuratore Marco De Carlini, mi occuperò del settore amministrativo e dell'efficientamento energetico.
Attività produttive, turismo, eventi e manifestazioni le ho affidate all'esercente Simona Aime e a Claudia Massa, impiegata Confcommercio in pensione.
Agricoltura e territorio invece sono di competenza dell'agricoltore Enrico Sordello e di Enrico Vola, operaio socio lavoratore della Cartiera Pirinoli.
Lavori pubblici ed edilizia sono stati affidati all'artigiano Riccardo Risso e a Loredana Giuseppina Gandini, impiegata della Provincia in pensione.
Davide Termini, impiegato nell'Arma dei Carabinieri, si occuperà di sicurezza e scuola.
Infine le politiche sociali andranno all'artigiano edile Matteo Giordano e ad Armando Goletto, pensionato Italcementi, ex delegato sindacale e presidente del Centro anziani.

Il lavoro quindi non è tutto accentrato su di me, bensì ho cercato di valorizzare le competenze di ognuno.

Di cosa ha bisogno Roccavione?

A Roccavione c'è voglia di cambiamento.

Ha bisogno di una amministrazione che faccia ripartire la vita sociale. Deve tornare a essere un paese vivo e trainante. Deve essere punto di riferimento delle valli Gesso e Vermenagna, fare rete con il territorio e anche collaborare con altri Comuni, cosa che finora è mancata.

C'è tanto da fare nel settore agricoltura, commercio e manifestazioni. Ma come ho già detto, è un Comune dove si vive bene. Solo che ha bisogno di ripartire. Ha strutture comunali perfette ma sono cattedrali nel deserto.

Ad esempio sta rinascendo la Pro Loco: ci sono quasi 200 persone pronte a partire e noi faremo di tutto per aiutare questa realtà a crescere e a creare eventi.


Molte famiglie vivono a Roccavione e lavorano fuori. Tra i punti principali del suo programma c'è l'intenzione di creare il servizio mensa

È una esigenza molto forte emersa parlando con le famiglie che vivono a Roccavione. Oggi sono molti i genitori che lavorano e che hanno bisogno di questo servizio. Possiamo dire che dopo più incontri è stata verificata la fattibilità praticamente immediata di avviare il servizio mensa, propedeutico ad ampliare l'offerta già esistente del doposcuola.

Quali sono i suoi obiettivi futuri?

Il mio sogno è far rinascere Roccavione anche per rendere orgoglioso mio nonno e mio zio che hanno dedicato una vita a questo paese.

Cristina Mazzariello

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