Approda in Consiglio comunale a Cuneo la vicenda relative alle – ormai tante – spaccate di vetri di automobili parcheggiate in giro per la città. Un fenomeno che prosegue ormai da diverse settimane e che ha coinvolto in maniera più ampia e seria corso Dante, il lungogesso, via Meucci, via Massimo D’Azeglio, via Gallo, via Carlo Boggio, via Marconi e via della Pieve.
A darne conto nell’assise comunale la consigliera di minoranza Noemi Mallone (FdI), che nella sua interpellanza ha sottolineato come il Comune – per quanto di sua competenza – sia tenuto a definire strategie precise per controbattere a questi avvenimenti come installare più telecamere di videosorveglianza e potenziare l’illuminazione pubblica delle aree più critiche, oltre a coordinare una quanto più capillare possibile attività di monitoraggio della polizia Locale.
Si chiede quindi a sindaca e assessore competente di definire quali soluzioni l’amministrazione comunale abbia intenzione di attuare. Se ne discuterà nelle serate di lunedì 29 e martedì 30 aprile.
Il Questore: “Disagio psichico in forte aumento”
Intanto, nei giorni scorsi – e sollecitato proprio dal nostro giornale – il Questore Rocco Carmine Grassi ha commentato gli episodi riconducendoli alla sfera del disagio psichico e invita i cittadini a segnalare i sospetti al 112.
"E' ormai allarmante, a Cuneo, la presenza di soggetti con disagi psichici, che fanno abuso di alcool e sostanze stupefacenti – ha detto - . Quando necessario li portiamo in ospedale, ma poi tornano in strada. Non possiamo arrestarli e, comunque, non ci sono quasi mai i presupposti di legge per farlo. Sono prevalentemente stranieri, bivaccano tutto il giorno, sono spesso aggressivi e violenti. Cercano di racimolare qualunque cosa. Hanno rotto i vetri di un'auto per un solo euro in monete da dieci centesimi. Non lasciate niente nelle vetture".
"Al momento – ha concluso il questore – le uniche responsabilità accertate sono quelle relative agli episodi di via Marconi, dove i due soggetti, stranieri e ben noti alle forze dell'ordine, sono stati colti in flagranza dai carabinieri, intervenuti a seguito della chiamata di un cittadino. Sono stati deferiti in stato di libertà perché non c'erano i presupposti per applicare misure cautelari".