“Franchino, hai fatto Asti, che non vuoi venì ad Alba? E io ad Alba ce vengo”: inizia così il primo dei due video che lo youtuber, content creator ed ex allenatore di pugilato romano Alessandro Bologna – meglio conosciuto come “Franchino er Criminale” – ha realizzato nella città delle 100 torri, Alba. Pubblicata qualche giorno prima di quello a Cuneo di cui il nostro giornale ha già scritto, la coppia di video albesi ha totalizzato in una decina di giorni oltre 166 mila visualizzazioni.
Franchino e le Langhe, “terra baciata da’a fortuna”
“Una città minuscola, un paesello baciato dalla fortuna e non ricco, de’ più – ha commentato Franchino, con la sua marcata inflessione romana, marchio di fabbrica nei format di rating del cibo da strada di tutta Italia -: il Signore ha detto, ‘qui mettiamoci il vitigno migliore e anche il tartufo’, e poi l’uomo s’è pure messo a fa’ i formaggi boni. Ed ecco che, così, si costruiscono gli imperi enogastronomici”.
Passeggiando per la città nei suoi momenti “Franchi per er turismo”, il creator ha ringraziato gli utenti per le tante segnalazioni fatte pervenire con la richiesta di raggiungere le Langhe. Tra cui quella che indicava la ben conosciuta Osteria da Gemma a Roddino: “Va molto de moda e me se dice che se magna bene ma è sempre piena a dir poco: è un anno e mezzo che cerchiamo di prenotare e non c’è mai posto”.
Come spesso accade, parentesi sui parcheggi: “Solitamente in tutte le città e cittadine d’Italia si cerca di riempì tutto de parcheggi blu, invece qui su corso Europa è tutto bianco – ha detto Franchino -. Ad Alba nun gliene frega niente, se dicono ‘che ce famo co’ i sordi’?”
“Alba è n’a città da otto e mezzo per lo street food”
Nei due video, in totale, Franchino acquista prodotti – e li commenta – in cinque attività cittadine. Nella prima, in via Cavour, spende 11 euro e sottolinea come “le focacce abbiano proprio un bell’aspetto. Solo, non capisco: mi ha detto ‘preferisci quella cotta ar forno’? Perché le artre come la coci? Che vor dì?”
Molto soddisfatto (voto 8 e mezzo pieno) dalla focaccia ripiena con il prosciutto e il formaggio - “Bona, bella sfoglia, ben cotta, fatta bene, gonfia dentro” – e da quella con i carciofi, che ha commentato dicendo “’mazza se sanno fa’ er lavoro loro”.
Meno brillante, secondo il creator, il kebab preso in via Einaudi a 6 euro di prezzo: un po’ moscio e poco ripieno, decoroso ma non da segnalare. Nota di merito la pulizia e l’ordine del locale, e la piadina ben rosolata e grigliata: 6 e mezzo il voto.
Ma a convincere davvero il food blogger è la gastronomia di viale Europa in cui ha speso 16,70 euro: “Porzioni abbondanti – ha detto -, e non voglio parlà prima de magnà ma mi pare un esercizio preciso e pulito, una sorta de ‘rosticceria 2.0’”. Qui Franchino prende una lasagna – “troppo piena de besciamella ma alta, ciotta, ben assemblata” -, una porzione di patate al forno – “sciape ma ben cotte” – e, infine, uno spezzatino con i piselli davvero convincente: “Ha un ottimo aspetto e profumo, si taglia con la forchetta. È la cucina de’ nonna, ‘n burro”. Per l’attività, un bell’8 e mezzo.
I forni “criminali” di Alba
Il secondo video si è concentrato più che altro sui forni, con la recensione dei prodotti di due attività molto vicine tra loro, una in corso Europa e una in via San Pio V.
Nella prima Franchino spende 12,70 euro trovando un servizio tutto al femminile di grande cortesia e gentilezza. Molto bella e ben cotta la pizza integrale con il pomodoro e le olive e con un bel colore e “strepitosa al gusto” la focaccia ripiena con prosciutto e formaggio; un po’ “passate” – secondo lui - la focaccia con le cipolle e quella normale ma “molto buone entrambe, cotte al punto giusto e con un signor impasto”. Diversi dubbi sui croissant “mollicosi e dall’impasto tenace, con un sapore un po’ d’autogrill”. Ma la decisione è indiscussa: “Vale 8 meno perché lavorano davvero bene e con qualche accorgimento possono anche crescere”.
È il secondo esercizio, però, a deludere davvero il creator. “Per 10,60 euro m’hanno dato un bustone de roba – ha detto -, comprensivo di brioches, vuota e al lampone, ‘de labboratorissimo’ e con un impasto tenace ed elastico a morire, una girella con uvetta e cioccolato dall’aspetto interessante ma esageratamente zuccherina, una focaccia con il pomodoro dall’impasto biscottato e anemico e una focaccia bianca che non si sfoglia bene, e che quanno t’a metti ‘n bocca ciancichi tre ore”. Ancora peggio, a suo dire, la pizza margherita - “Me fa’ partì er quattro, avrei fatto meglio a non assaggiarla” – e la pizzetta rotonda, dal fondo anemico al centro ma bruciato sui bordi.