Attualità - 14 giugno 2025, 06:02

Rolfo e Westport in crescita, ma il resto del settore fatica: il metalmeccanico cuneese nella mappa della Fiom

Tra rotazioni in cassa, accordi integrativi e aziende in ripartenza, il sindacato fotografa un settore diviso tra allarmi e segnali di fiducia

Rolfo e Westport in crescita, ma il resto del settore fatica: il metalmeccanico cuneese nella mappa della Fiom

Tra difficoltà diffuse, settori in crisi e vertenze aperte, il comparto metalmeccanico in provincia di Cuneo resta al centro dell’attenzione sindacale. Il contesto nazionale è segnato dalla trattativa in corso per il contratto collettivo e da una serie di scioperi proclamati per ottenere maggiori garanzie occupazionali e salariali.

“Sul territorio, le risposte agli scioperi sono andate bene la volta scorsa e pensiamo andranno bene anche questa volta”, afferma Domenico Calabrese, segretario provinciale della Fiom Cgil. “Naturalmente in un clima in cui, sul settore metalmeccanico, la cassa integrazione in diverse aziende morde”. Tra i comparti più colpiti, Calabrese cita il movimento terra, il settore dell’auto e il trattoristico, tutti in affanno a causa della congiuntura negativa. “Con quel che capita a Torino non è che non risentiamo degli effetti”, aggiunge.

Eppure, in mezzo a un panorama complesso, non mancano esempi di aziende in controtendenza. Rolfo, a Bra, dopo una fase di anni di difficoltà, oggi si trova ad avere carichi di lavoro che praticamente coprono già l’anno intero”, racconta Calabrese. “C’è molto lavoro, ci sono state assunzioni, e tra queste anche stabilizzazioni di lavoratori somministrati. È uno di quei casi che ci fanno ben sperare da un punto di vista della ripresa”.

Un altro caso positivo è quello di Westport, a Cherasco. “Anche lì è in corso una vendita: dalla proprietà canadese si sta passando a un fondo olandese. Abbiamo chiesto un piano industriale subito dopo l’insediamento, ma il gruppo dirigente ci ha già dato alcune rassicurazioni”. La situazione operativa, per ora, è solida. “C’è molta attività anche lì, con grosse commesse – in particolare con Renault – e ci sono state assunzioni di somministrazione. Inoltre, abbiamo appena chiuso un integrativo con avanzamenti sia economici che normativi. Nell’accordo sono previste venti stabilizzazioni tra le persone in somministrazione, il che significa che l’azienda punta sulla struttura delle persone”.

Ma Calabrese mette in guardia dal rischio di sbilanciamento nel dibattito pubblico. “Quando ci sono campi così importanti che riguardano tanti lavoratori, il ruolo delle istituzioni e del governo non può mancare. Se si lascia tutto alla gestione economica, si finisce per dimenticare le persone, le loro condizioni, e il mantenimento dell’occupazione”.

Infine, un richiamo al contesto più ampio. “Viviamo una fase storica in Occidente che sicuramente non invita alla gioia. Proprio per questo bisogna tenere alta l’attenzione e tutelare chi lavora. Senza una visione condivisa, anche i casi positivi rischiano di restare isolati”.

Daniele Vaira

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