Si è svolto oggi, giovedì 17 luglio, presso la Prefettura di Cuneo, il Tavolo Sociale convocato dal Prefetto Mariano Savastano e dedicato all’individuazione di strategie per gestire il fenomeno dei bivacchi nel Parco Gullino di Saluzzo. Alla riunione hanno partecipato il Sindaco e l’Assessore alle Politiche Sociali di Saluzzo, il Comandante della Polizia Locale, il dirigente S.I.S.P. della ASL Cuneo 1, il Presidente dell’Associazione del Distretto del Cibo della Frutta, rappresentanti del Consorzio Monviso Solidale, della CRI e della Caritas di Saluzzo, insieme al Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Saluzzo.
Il Prefetto ha introdotto i lavori ricordando: “La Prefettura è sempre stata in prima linea nella gestione del fenomeno migratorio e dell’accoglienza, come testimoniato dagli oltre mille migranti accolti nei numerosi CAS aperti sul territorio provinciale, nonché dagli evidenti risultati ottenuti grazie al Protocollo che, nato nel 2020 e recentemente rinnovato, ha permesso di dare ospitalità ai lavoratori stagionali del settore ortofrutticolo.”
Savastano ha rimarcato i progressi del cosiddetto “modello Saluzzo”, che “è stato ulteriormente perfezionato grazie al progetto PNRR del quale il Comune di Saluzzo è Soggetto Attuatore, affiancato da sette Comuni del territorio e che, una volta concluso, implementerà di ulteriori 52 posti letto la capienza complessiva delle accoglienze”.
Al centro dell’incontro, la situazione dei bivacchi nel Parco Gullino secondo il Prefetto “riguarda soggetti alla ricerca di lavoro o arrivati a Saluzzo per aggregarsi con i propri connazionali, senza avere né un contratto né una promessa di lavoro.” Si tratta, ha sottolineato, di una “tematica certamente non di ordine pubblico o di pubblica sicurezza, che pertanto non può essere affrontata e risolta con il solo intervento delle Forze di polizia. La tematica, inoltre, esula dall’ambito di intervento sia del Protocollo di gestione dell’accoglienza, sia dalla progettualità PNRR, ma ha un risvolto di carattere sociale, meritevole di attenzione, attraverso il coinvolgimento degli enti caritatevoli, del terzo settore e del volontariato sociale.”
Le misure decise per il breve periodo
Durante il Tavolo sono state elaborate alcune iniziative immediate, tra cui:
Apertura dei bagni pubblici nel Parco Gullino nelle fasce orarie di maggior utilizzo (“dalle ore 06:00 alle ore 09:00 e dalle ore 19:00 alle ore 22:00”), sostenuta da sorveglianza e pulizia quotidiana, subordinata all’obiettivo di “contenere e prevenire criticità igienico-sanitarie e garantire l’adeguato decoro”.
Conferma del supporto della Compagnia dei Carabinieri al fianco della Polizia Locale e degli enti del privato sociale, per individuare coloro che sono in possesso di un contratto o di una promessa di lavoro, così da poterli indirizzare verso le strutture di accoglienza diffuse sul territorio: “Ciò consentirà di ridurre il numero delle persone accampate nel Parco”.
La Caritas di Saluzzo pronta a incrementare subito “l’attuale capienza di 27 posti letto con ulteriori 18 posti, tramite due container e riorganizzazione degli spazi di una struttura già esistente”, arrivando fino a 45 posti totali.
Possibile sinergia con la Caritas di Savigliano per l’utilizzo di posti letto aggiuntivi e disponibilità del Sindaco di Saluzzo ad anticipare l’apertura della struttura di accoglienza comunale.
Proposte a medio-lungo termine e approccio condiviso
Guardando al futuro, il Prefetto ha suggerito all’Amministrazione comunale di valutare “l’opportunità di individuare un’altra area, più idonea, più periferica e da attrezzare, per poter ospitare quanti, arrivati a Saluzzo senza lavoro e che non hanno trovato posto presso la Caritas, scelgono di accamparsi nel Parco Gullino.” Durante il confronto, il Sindaco di Saluzzo ha proposto “di affrontare il problema con un ‘approccio diffuso’ sul territorio”, offrendo la disponibilità della città a ospitare metà degli individui attualmente presenti nel Parco, promuovendo la distribuzione della restante parte in aree individuate dagli altri Comuni del Distretto.
Il Prefetto ha concluso: “Il problema non è di facile soluzione e deve essere affrontato con lo spirito di collaborazione che ha sempre contraddistinto le parti coinvolte, senza strumentalizzazioni, con estrema concretezza e pragmatismo, gli stessi criteri che hanno guidato il Tavolo a individuare, questa mattina, le misure sopra prospettate. Sono soddisfatto dell’incontro odierno, che ha fornito possibili sviluppi concreti, da attuare passo dopo passo... ogni altra ulteriore proposta, concreta e realizzabile da un punto di vista amministrativo, che qualsiasi soggetto o Ente volesse presentare sarà ben gradita”





