Riproponiamo qui uno degli articoli più letti della settimana appena conclusa, pubblicato martedì 22 luglio.
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Nel momento forse più delicato per il futuro del sistema idrico tra Langhe e Roero, il testimone passa a Gianni Arbocco. È lui il nuovo presidente della Sisi – Società Intercomunale Servizi Idrici, realtà cardine della tradizione consortile albese e braidese. Imprenditore edile, già assessore comunale ad Alba negli anni ’90 sotto la giunta Demaria, Arbocco è stato indicato congiuntamente dai sindaci di Alba e Bra, i due Comuni detentori delle quote maggioritarie. La sua nomina arriva in un passaggio decisivo: quello del subentro di Cogesi nella gestione del ciclo idrico integrato, e della definizione dei rapporti con Egea Acque.
Il nodo è economico, ma non solo. Il consorzio Cogesi è pronto a subentrare, ma prima deve versare un corrispettivo stimato in circa 70 milioni di euro, il cosiddetto valore residuo (VR), a Egea Acque-Iren, a fronte degli investimenti realizzati negli anni. L'accordo di massima non è stato ancora raggiunto: Cogesi chiede garanzie e chiarezza, mentre Iren preme per ottenere subito le risorse, come previsto dalla normativa, ventilando anche l’ipotesi di ricorrere per vie legali.
“Il territorio ha scelto democraticamente questa strada e credo che l’apporto finale non sia in discussione”, afferma Arbocco. “Mi auguro prevalga il buon senso e che non si scelgano vie ostili come i ricorsi, che non servirebbero a nessuno”.
La questione è sotto osservazione anche da parte dell’Ato 4, l’autorità politico-amministrativa cui spetta il compito di garantire equilibrio e legittimità nella transizione. La conferenza d’Ambito del 15 luglio non è stata risolutiva: i lavori sono stati aggiornati a domani, martedì 22 luglio a conferma della complessità dell’operazione. In questo contesto, la Sisi è chiamata a giocare un ruolo fondamentale come parte attiva della cabina di regia.
“Gestire l’acqua significa garantire un servizio ai cittadini al costo più basso possibile, assicurando qualità e continuità. Per farlo serve una struttura efficiente. Penso che i sindaci abbiano visto in me un profilo manageriale utile a questa fase”, osserva Arbocco, “e posso dire che la Sisi è una società ben gestita, con un personale di alto livello e un direttore generale molto competente, senza dimenticare lo straordinario lavoro del mio predecessore Franco Foglino”.
Fondata come trasformazione in società di capitali del ramo idrico dell’ex Azienda Consortile Ciclo Idrico di Alba-Langhe-Roero (ACCI), la Sisi ha le sue radici nell’unificazione dell’Azienda Consortile Depurazione Acque Alba Nord e del Consorzio Acquedotto Bassa Langa Asciutta, realtà storiche del territorio. Oggi gestisce tra le altre cose il depuratore di Govone e chiude il bilancio con un margine operativo di 1,5 milioni di euro, su un fatturato annuo di circa 12-13 milioni, con proiezioni di crescita a 30 milioni nei prossimi anni.
“È una sfida importante, ma ci sono tutte le potenzialità per fare bene. Se riusciremo a strutturare il servizio come previsto, sarà un grande risultato per Alba, Bra e per tutto il territorio”, conclude Arbocco.





