Riproponiamo qui uno degli articoli più letti della settimana appena conclusa, pubblicato lunedì 21 luglio.
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Cresce l’attesa per l’assemblea dei produttori convocata martedì 29 luglio alle ore 17, nell'aula magna del complesso Ampelion, in corso Enotria 2/C. Sarà in quella sede che i soci del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, guidato da Sergio Germano, saranno chiamati a esprimersi sulla proposta di riduzione delle rese produttive per l’annata 2024, in particolare per il Langhe Nebbiolo. L’ipotesi sul tavolo è un abbassamento da 100 a 90 quintali per ettaro, misura che potrebbe estendersi anche alla Barbera d’Alba.
In un contesto reso fragile da più fattori – eccedenze strutturali, incognite internazionali, nuove percezioni sociali sul consumo di vino – Germano invita alla prudenza, senza cedere al sensazionalismo: “Le sfide sono complesse, ma il nostro compito è accompagnare il settore, non gridare all’allarme. Serve lucidità, senso della realtà e una visione di lungo periodo.”
La riduzione delle rese non è l’unico tema all’ordine del giorno, ma è il più atteso. “Ci sono sensibilità diverse tra i produttori – conferma Germano – ed è giusto che sia l’assemblea a pronunciarsi. Il confronto sarà aperto e trasparente. Ogni decisione sarà frutto dell’ascolto della base”.
A far da sfondo, uno scenario che interroga l’intero comparto vitivinicolo: la questione delle giacenze elevate e l’ipotesi di dazi USA.
Il Roero ha già deciso il taglio delle rese e lo stop degli impianti
Nel frattempo, il Consorzio del Roero, presieduto da Massimo Damonte, ha già preso posizione nei giorni scorsi. L’assemblea tenutasi a Castagnito ha approvato all’unanimità la riduzione delle rese a 90 quintali per ettaro dell’Arneis e ha deliberato il blocco totale dei nuovi impianti per l’annata 2026. Le aziende, in gran parte di piccola dimensione, hanno scelto con responsabilità di intervenire per tempo, evitando squilibri e tutelando la stabilità del mercato. "Ci sono due possibilità con due possibilità -aveva spiegato Damonte -. O si va in riduzione secca sull’uva, da 10 a 9 tonnellate per ettaro, oppure – se si hanno giacenze di Arneis sfuso certificato delle ultime tre annate – si può declassare il 10% del vino già trasformato, riportarlo a vino da tavola e smaltirlo in altri canali”.





