I vini e i prodotti alimentari sono al centro dell'impegno italiano sui dazi di Trump, per non perdere terreno sul mercato statunitense.
“Si continua a lavorare per i vini e per altri prodotti alimentari che, allo stato attuale, sono ancora penalizzati e su cui non intendiamo mollare - l'ha sottolineato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un'intervista a 'QN' - consapevoli di quanto importante sia il mercato americano per questo comparto del Made in Italy. Per quanto riguarda invece l’acciaio, il mercato americano rappresenta appena l’1 per cento della nostra produzione e, peraltro, esportiamo solo acciai speciali che loro non producono. In questo settore strategico dobbiamo però difenderci dai produttori asiatici, che dirigeranno la loro sovrapproduzione sul mercato europeo. Per questo abbiamo proposto la revisione del Cbam e un 'non paper' sulla siderurgia, con misure di salvaguardia dalla concorrenza sleale. Le nostre posizioni sono al centro del dibattito europeo”.
“La Commissione ha accolto due nostre richieste: la rimozione delle super multe miliardarie, che avrebbero favorito i competitor cinesi e americani, e l’anticipo della revisione del regolamento sulla CO2, per rimuovere l’ideologia dell’elettrico -ha spiegato Urso -. Il confronto è in atto, ma vi sono ancora troppe resistenze. L’altro giorno abbiamo raggiunto una posizione comune con la Germania sulle 'flotte aziendali', sui veicoli commerciali, che si basa sul principio di neutralità tecnologica e che penso rappresenti una svolta decisiva per il sito di Atessa, in Abruzzo. Ma occorre agire in fretta. Subito”.





