La Gallina Bianca di Saluzzo torna protagonista non solo come presidio Slow Food, ma come simbolo di inclusione e riscatto sociale.
Nel centenario della nascita di don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, la cooperativa sociale Il Ramo di Piasco ha intrapreso un percorso che lega il mondo della zootecnia all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, con un progetto che ha già mosso i primi passi nei campi di Piasco.
L’idea porta la firma di Paolo Viano, allevatore dell’azienda agricola Tre Pitture di Verzuolo, che da venticinque anni è custode e promotore della Gallina Bianca di Saluzzo.
“Il mio allevamento – racconta Viano – è nato nel 1999 come centro di recupero e salvaguardia della Gallina Bianca, quando questa razza era ormai sull’orlo della scomparsa. Fin da subito mi sono impegnato per la sua tutela e, dal 2000, questa gallina è diventata presidio Slow Food. Un riconoscimento che ha dato valore al lavoro e reso possibile la sua diffusione e conoscenza”.
Non solo conservazione, ma anche innovazione sociale. “Sempre nel 2000 – ricorda Viano – ho ideato, insieme al centro diurno ‘Le Nuvole’, il progetto ‘Diversamente Bianca’, che ha visto questa razza diventare compagna di percorso per ragazzi con disabilità. La Gallina Bianca, da animale agricolo, si è trasformata in una presenza amica, in grado di creare relazione, cura e senso di responsabilità. È stato un progetto pionieristico, che ha dimostrato come l’agricoltura possa davvero avere un volto umano e sociale”.
Il nuovo progetto con la Papa Giovanni XXIII a Costigliole Saluzzo e al cooperativa "Il Ramo" di Piasco
Oggi quell’esperienza trova nuova linfa grazie alla Comunità Papa Giovanni XXIII e alla sua cooperativa sociale Il Ramo.
È nato così un pollaio mobile nei campi di Piasco, accanto a una struttura della Comunità che a sede nella frazione Ceretto di Costigliole Saluzzo
“Abbiamo voluto ripartire da un’idea semplice – spiega Viano –: allevare galline insieme ai ragazzi della Comunità. L’obiettivo è di crescere gradualmente, fino ad arrivare a un piccolo allevamento interamente gestito da persone svantaggiate. Perché la dignità del lavoro è un valore universale, e la Gallina Bianca può diventare il tramite per restituire fiducia e autostima a chi vive una situazione di fragilità”.
Un progetto che unisce più dimensioni: il recupero di una razza avicola autoctona, la valorizzazione di un presidio Slow Food e, al tempo stesso, l’inclusione di persone che spesso rischiano di restare ai margini della società.
“Il seme è stato gettato – aggiunge Viano – e sono certo che porterà frutti. Ogni volta che sociale e tradizione si incontrano, nascono percorsi capaci di durare nel tempo”.
Lo stand alla Mostra Nazionale della Meccanica Agricola di Saluzzo fino a domani lunedì 8 settembre
Il progetto è stato presentato anche a Saluzzo, nello stand della Fondazione Bertoni all’interno della 78esima Mostra della Meccanica Agricola al Foro Boario, aperta fino a lunedì 8 settembre.
Qui i visitatori hanno potuto scoprire i prodotti nati dal progetto e dall’allevamento: tonno di Gallina Bianca, ragù e miele. Quest’ultimo porta la firma di Angelo Borgognone, apicoltore e volontario della Comunità Papa Giovanni XXIII, che ha realizzato anche un video per raccontare il senso e il valore dell’iniziativa.
“Ringrazio di cuore – sottolinea Viano – la Comunità Papa Giovanni XXIII che mi ha permesso di realizzare questo progetto, in particolare nella struttura di Ceretto di Costigliole, e la Fondazione Bertoni nella persona del presidente Carlo Allemano. Un grazie sincero anche ad Alberto Dellacroce responsabile degli eventi e delle manifestazioni organizzati dall’Ente strumentale del Comune di Saluzzo.
Voglio citare poi Ferdinando Della Peruta, presidente di ARAVI, l’associazione Allevatori Razze Avicole Autoctone, per l’impegno quotidiano nella tutela di razze come la Gallina Bianca, e naturalmente Angelo Borgognone, che con passione e volontariato ha dato un contributo prezioso, dal miele fino al video di presentazione”.

[La gallina Bianca protagonista del progetto sociale "Alza la cresta"]
UNA TRADIZIONE CHE DIVENTA FUTURO
Mentre a Rimini la Comunità Papa Giovanni celebrava in questi giorni il centenario della nascita di don Oreste Benzi (suo fondatore), nel Saluzzese la Gallina Bianca ha trovato un palcoscenico importante per mostrare come una razza antica possa diventare veicolo di innovazione sociale.
“Per me – conclude Viano – la Gallina Bianca è molto più di un animale: è un ponte tra passato e futuro, tra tradizione e comunità, tra agricoltura e inclusione. È la dimostrazione che anche una semplice gallina può cambiare vite, ridare dignità e creare legami. Questa è la strada che vogliamo percorrere: un piccolo passo alla volta, ma con la certezza che il valore umano e sociale di questo progetto crescerà insieme alle nostre galline”.
Un messaggio forte e chiaro: il sociale “alza la cresta” grazie alla Gallina Bianca di Saluzzo, simbolo di identità, resilienza e speranza condivisa.





