Mentre Dronero si appresta a vivere l’edizione autunnale del “Ponte del dialogo”, è proprio il dialogo a venire meno nella maggioranza di “Vivi Dronero”, la lista che, guidata da Mauro Astesano, si era aggiudicata quattro anni fa il governo della città.
Pierluigi Balbi, iscritto al Pd, veterano del Comune (aveva varcato la soglia del municipio per la prima volta nel 1999), in una lunga e articolata lettera di 8 pagine indirizzata al sindaco Astesano e ai colleghi spiega perché lascia non solo la carica di capogruppo ma anche il Consiglio comunale.
“La mia – scrive Baldi - non vuole essere un’azione dettata da rancore o contrapposizione personale. Al contrario, desidero sia interpretata come un gesto costruttivo, che favorisca serenità e continuità nell’azione amministrativa. Ho sempre messo le Istituzioni davanti alle esigenze del singolo: trovandomi nell’estrema difficoltà ad assolvere il mio mandato tra incomprensioni e differenze non rispettate e per non alimentare in Consiglio comunale tensioni, lascio a chi meglio di me rappresenta un soggetto funzionale al prosieguo dell’amministrazione in carica”.
Pur ribadendo di non voler alimentare polemiche, Baldi non rinuncia a qualche stoccata quando si dice certo “che chi lo sostituirà non rappresenterà quell’ ‘errore di valutazione personale’ con cui lei, signor sindaco, ha definito la mia persona”.
Ringrazia di cuore il gruppo consiliare “Vivi Dronero” e lo stesso Astesano per la fiducia “iniziale” (puntualizza) e per l’opportunità concessagli di servire la comunità, ma alza i tacchi e toglie l’incomodo.
“È stata un’esperienza di grande valore – afferma - che porterò sempre con me”.
Un addio amaro che motiva in 5 punti: il rapporto dell’amministrazione comunale con la comunità; la scuola; i luoghi della cultura; le politiche territoriali e la prima tornata di nomine in Fondazione CRC.
Come si vede il “caso Fondazione” a Dronero brucia ancora e, di tanto in tanto, torna a fare capolino.
Le dimissioni di Balbi – secondo Radio Scarpa - potrebbero non essere le sole, visto che già si vocifera che la collega consigliera Daniela Rebuffo, che con lui ha condiviso parecchie battaglie tematiche, scuola e cultura in particolare, potrebbe seguirne le orme.
Vedremo nelle settimane a venire se il terremoto si fermerà qui o se lo sciame sismico proseguirà.
Dronero, che ha visto allungato il mandato consiliare di quasi un anno, andrà alle urne nel 2027 insieme a Cuneo.
Nell’ultima tornata amministrativa (settembre 2021) si erano confrontati nell’urna quattro candidati sindaci: Mauro Astesano (Vivi Dronero), vincitore col 36% dei consensi, seguito dalla lista di Oscar Virano (Virano per Dronero) col 30% e dalla formazione di Alessandro Agnese (Dronero c’è) col 26%. Più distanziata la lista di Claudio Giordano (Cambiamo) col 7,5%.
Con ampio anticipo, nella città di Giolitti già si avverte un clangore d’armi propedeutico ad una battaglia elettorale nella quale il rimescolamento di carte rappresenta ad oggi l’unica certezza.





