Eventi - 12 novembre 2025, 15:08

Profeti e Apostoli: si presentano le otto sculture della cappella marchionale di San Giovanni di Saluzzo

Domani, giovedì 13 dicembre, nell’antico palazzo dei vescovi. Dopo il restauro, a lavori ultimati attualmente in corso nella chiesa di San Giovanni verranno ricollocati nell’edificio sacro. Nell'antico episcopio è ammirabile anche il polittico restaurato di Oddone Pascale

Scultura della cappella marchionale  nella chiesa di San Giovanni di  Saluzzo

Scultura della cappella marchionale nella chiesa di San Giovanni di Saluzzo

Domani, giovedì 13 novembre alle 16.30, nel Palazzo dei Vescovi di Saluzzo (via Maghelona 7) si terrà la  presentazione delle otto sculture di Profeti e Apostoli della cappella marchionale di San Giovanni di Saluzzo, databili tra il 1490 e il 1535 ca.

 Alla presenza del vescovo Monsignor Cristiano Bodo, interverranno: per la Soprintendenza Massimiliano Caldera funzionario storico dell’arte; l’architetto Paolo Bovo RUP del cantiere di San Giovanni; i restauratori della Koinè Conservazione Beni Culturali.

Le sculture saranno eccezionalmente allestite in Museo, prima di venir ricollocate nella sede originaria a lavori del PNRR ultimati: “il loro restauro si sta svolgendo proprio nel Palazzo dei Vescovi, per ragioni di tutela ma anche per renderne possibile la visione ravvicinata in questi ultimi tempi di cantiere"- sottolineano dall’Ufficio Beni Culturali diocesani. 

 Verso il Rinascimento: da Perineto Zocchelli a Pace Antonio Sormano. Percorsi della scultura nella cappella marchionale di San Giovanni

La decorazione scultorea della cappella marchionale di San Giovanni a Saluzzo rispecchia in modo esemplare le trasformazioni del gusto alla corte di Ludovico II e di Margherita di Foix: nella prima fase, sullo scorcio del Quattrocento, sono operose maestranze di cultura fiamminga e borgognona, rappresentante da Pierre Soqueti e da Hennequin Sambla, attivi nella Valle del Rodano e in Provenza. 

A questa stagione, ancora molto legata al Gotico internazionale, fa rapidamente seguito un'altra, tra il primo e il secondo decennio del Cinquecento, in cui prevale il Rinascimento lombardo, adottato con entusiasmo dalla marchesa e dai rappresentanti delle nuove classi dirigenti. 

La presenza a Saluzzo di Benedetto Briosco, uno dei protagonisti dei cantieri del Duomo di Milano e della Certosa di Pavia, autore del sepolcro del marchese, non esaurisce in realtà un quadro di rapporti figurativi più vasto e complesso, in cui entrano altre figure poco note, rivelando così una triangolazione tra Saluzzo, la Lombardia e la Liguria decisamente ricca e destinata a proseguire ancora fino al 1530-1540.

 L'opportunità di vedere esposte nel Palazzo dei Vescovi le sculture rinascimentali aggiunte all'arredo lapideo della cappella, attualmente in corso di restauro, consente così nuove riflessioni su questa ragguardevole vicenda della storia dell'arte a Saluzzo.

Sempre giovedì 13 nell'antico vescovado sarà possibile ammirare  ottobre il polittico della Madonna del Rosario di Oddone Pascale, tra i capolavori della Chiesa di San Giovanni. 

L'esito del suo intervento è stato  illustrato il 18 ottobre,  nell'ambito del calendario relativo alle celebrazioni dell’Anno giubilare promosse dalla CEI, nel contesto del progetto nazionale “Nel tuo nome. L’arte parla di comunità”, in collaborazione con la Consulta Beni Culturali Ecclesiastici e Edilizia della Regione Ecclesiastica Piemonte e Valle d'Aosta.

L’importante retablo, datato 1535 e firmato, appariva come un polittico ad ante mobili, i cui laterali erano dipinti su entrambi i lati: nei giorni di festa era aperto e mostrava al fedele l’immagine della Madonna del Rosario venerata dal marchese Francesco di Saluzzo e dalla sua corte, con intorno i Misteri. Sul lato festivo delle portelle, a polittico aperto, erano e sono rappresentate Storie di Ester e di Giuditta. Al centro della predella era ed è raffigurato l’assedio di Saluzzo del 1487 da parte delle truppe di Carlo I di Savoia.

La grande scoperta è stata il ritrovamento del lato feriale delle ante, a polittico chiuso, occultato dal 1668 quando tutti i dipinti sono stati inseriti nel maestoso altare barocco: vi sono raffigurate l’Annunciazione, un gruppo di Profeti e il Dio Padre.

A compiere l’intervento di restauro, finanziato integralmente dal Ministero della Cultura, è stato il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale con l’alta sorveglianza di Massimiliano Caldera per la Soprintendenza.

 Il retablo sarà ammirabile inoltre il 3, 8, 11 e 26 dicembre 2025, 6 gennaio 2026, dalle 14.30 alle 18.30.

L’apertura è gratuita, con l’assistenza dei Volontari per l’Arte.

VB

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