Attualità - 18 novembre 2025, 13:29

“Il Porro Cervere va a scuola!”, al via il progetto didattico

Cento alunni delle scuole primarie alla scoperta della filiera: dalle aule ai campi, passando per i laboratori di trasformazione. Il 23 novembre la presentazione dei lavori

“Il Porro Cervere va a scuola!”, al via il progetto didattico

A Cervere c’è una storia che continua a fare scuola. Negli anni del boom economico e dell’esodo dalle campagne alle città e alle fabbriche, La Cattedra del Contadino riuniva gli agricoltori attorno alle lezioni di Don Carlo Cavallo, che li spronava a credere nel porro e a farne il simbolo del territorio. Oggi quel testimone passa idealmente a chi il porro lo coltiva e lo trasforma: sono loro i nuovi “maestri” che entrano nelle aule e accolgono gli studenti nei campi, dando vita a un percorso educativo che porta la filiera del porro sui banchi.

È in questa eredità che si inserisce “Il Porro Cervere va a scuola!”, il progetto promosso dal Consorzio per la tutela e la valorizzazione del Porro Cervere e sostenuto quest’anno dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte - Direzione Agricoltura e Cibo. Giunto alla sua seconda edizione, ha coinvolto quasi un centinaio di alunni della scuola primaria F.lli Vernassa, con un’edizione ampliata e più esperienziale grazie alla collaborazione tra Consorzio, insegnanti e aziende. L’obiettivo è chiaro: far scoprire ai bambini non solo la coltivazione del Porro Cervere, ma tutto ciò che ne sostiene la filiera.

Le attività sono iniziate in aula con Margherita Testa, referente del progetto per il Consorzio, dove gli alunni hanno conosciuto la storia del porro, le fasi di coltivazione e di trasformazione e la lunga tradizione che lo lega a Cervere. Poi il percorso si è spostato sul territorio: giovedì 13 novembre le classi quarte e quinte hanno visitato a Roreto di Cherasco l’azienda Ferrari Specialità Alimentari, socia trasformatrice del Consorzio, osservando dal vivo la lavorazione del porro per la creazione dei tajarin e scoprendo come anche le foglie verdi, solitamente scartate, possano diventare preziosi ingredienti. Venerdì 14 novembre le prime, seconde e terze sono state accompagnate nella Valle dei Porri, dove il socio produttore Bartolomeo Scarzello ha mostrato loro come si raccoglie e pulisce un porro, come si confeziona un mazzo e come si applica il marchio del Consorzio.

In queste giornate i bambini hanno potuto “mettere le mani in pasta e nella terra”, sperimentando in prima persona ciò che accade prima che un prodotto arrivi sulle tavole e scoprendo l’intera filiera. Accanto alla dimensione agricola, il progetto ha permesso di conoscere la rete di mestieri che ruota attorno al Porro Cervere: produttori, trasformatori, ristoratori, negozianti, attività commerciali e la Pro Loco, che ogni anno lo celebra con la rassegna gastronomica sotto il Palaporro. Un’alleanza fondamentale per mantenere vivo il prodotto, che parte però dalla base: la passione per l’agricoltura e il coinvolgimento dei più piccoli.

«Chi lavora ogni giorno il porro lo sa: per far vivere una tradizione bisogna partire dai giovani» commenta Giorgio Maria Bergesio, presidente del Consorzio. «Oggi siamo noi a spiegare come nasce un prodotto agricolo, domani saranno questi bambini a decidere se vorranno continuare a farlo crescere. Il progetto serve a mostrare quanto valore c’è dietro ogni mazzo di Porro Cervere: mani, competenze, trasformazione, comunità. Coltivare la curiosità di questi ragazzi significa coltivare il futuro della filiera».

L’esperienza verrà condivisa con la comunità domenica 23 novembre, quando le classi presenteranno i quaderni tematici realizzati durante il percorso insieme alle insegnanti. L’appuntamento è alle 10.30 sotto il Palaporro, all’interno del convegno “Dalla tradizione al futuro: il Porro di Cervere tra resilienza climatica e innovazione agricola”.

cs

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