Attualità - 03 dicembre 2025, 15:54

Azione Cuneo: "Proroga a Tranchida insufficiente, serve un direttore stabile per il Santa Croce"

Musso e Prandi: "Doppio incarico non può diventare metodo di gestione. Sul nuovo ospedale servono certezze e piano infrastrutturale chiaro"

Giacomo Prandi

Giacomo Prandi

Azione accoglie con attenzione – ma anche con preoccupazione – la decisione della Regione Piemonte di prorogare fino al 28 febbraio l’incarico di Livio Tranchida come commissario del “Santa Croce e Carle” di Cuneo, mantenendogli al contempo la direzione generale della Città della Salute di Torino.

Pur riconoscendo la professionalità del manager, - dichiara Nicolò Musso, coordinatore Cittadino di Azione Cuneo - riteniamo doveroso porre alcune questioni di merito. Il doppio incarico, infatti, nasce come soluzione transitoria legata alla nota vicenda del TAR sul nuovo ospedale di Cuneo. Tuttavia, non è chiaro per quale motivo, in un sistema sanitario regionale ricco di competenze, non sia stata individuata una figura che possa guidare in modo stabile e dedicato una delle aziende ospedaliere più importanti del Piemonte. La domanda è semplice: è realistico pensare che un unico dirigente, anche se molto qualificato, possa garantire attenzione e visione strategica a due strutture complesse come il Santa Croce e la Città della Salute? Una proroga può essere utile per superare una fase critica, ma non può diventare un metodo di gestione.

Sul tema del nuovo ospedale, - aggiunge Giacomo Prandi, segretario provinciale di Azione - ribadiamo che ogni annuncio deve essere accompagnato da un piano chiaro non solo sull’opera in sé, ma anche sulle infrastrutture necessarie a renderla realmente funzionale. Una struttura moderna senza collegamenti adeguati rischia di essere un’incompiuta, e la città non può permettersi ritardi ulteriori o progettazioni incomplete. Azione attende con interesse e senso di responsabilità di verificare se quanto dichiarato dalla Regione negli ultimi mesi troverà finalmente riscontro nei fatti: procedure realmente 'messe in sicurezza', un progetto infrastrutturale adeguato e, soprattutto, una governance stabile per il nostro ospedale. Cuneo merita certezze, programmazione e trasparenza, non soluzioni tampone.

cs

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