L’erosione dei terreni fertili causata da cementificazione e degrado fa scomparire ogni anno cibo per 1,2 miliardi di euro, mettendo a rischio la sovranità alimentare del Paese in un momento delicato, aggravato dalle tensioni internazionali. È l'allarme lanciato da Coldiretti, sulla base dei dati Ispra, in occasione della Giornata mondiale del suolo che si celebra il 5 dicembre.
Dai Censimenti agricoli tra il 2000 e il 2020 emerge che la superficie agricola complessiva è scesa da 18,8 milioni di ettari a 16,1 milioni, con una diminuzione netta di 2,7 milioni di ettari, secondo l'elaborazione Coldiretti su dati Istat. Nel Cuneese il consumo di suolo ammonta a oltre 38.000 ettari, su una superficie complessiva di circa 690.500 ettari, pari quindi a circa il 5,3% del territorio provinciale.
“Da questa situazione deriva l'urgenza di misure rapide per bloccare il consumo di suoli fertili, a iniziare dall'approvazione della legge sul consumo di suolo, ferma da troppo tempo in Parlamento e fondamentale per dotare l’Italia di uno strumento innovativo e avanzato. La perdita delle campagne pesa anche sull’approvvigionamento alimentare del Paese, proprio mentre gli sconvolgimenti internazionali mettono in difficoltà gli scambi commerciali e favoriscono speculazioni”, spiega Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo.
“È necessario difendere il suolo coltivato e investire in infrastrutture e innovazione, proteggere le produzioni agricole e salvaguardare il nostro patrimonio di biodiversità. Combattere il consumo di suolo significa difendere l’agricoltura più green d’Europa”, aggiunge Francesco Goffredo, direttore di Coldiretti Cuneo.





