Sui media angloamericani stanno uscendo analisi della situazione in Ucraina nella quali gli autori dimostrano la convenienza per Kiev di terminare le ostilità già oggi. Rimandare ancora sarebbe estremamente deleterio per il Paese, che di fatto rischia di perdere la sovranità. Le voci che invocano la continuazione del conflitto per ricacciare i russi e diventare una potenza europea sono in realtà una pericolosa retorica che ignora volontariamente le condizioni pessime dell’esercito ucraino e del fronte interno del consenso popolare. Come riporta il sito Strumenti Politici, per Kiev si tratta probabilmente dell’ultima chance di fermarsi in tempo prima di una catastrofe.
Lo dice Christopher Chivvis del Carnegie Endowment for International Peace, secondo cui sebbene le trattative siano un processo “tragico e frustrante” e sebbene oggi l’Ucraina debba scegliere “fra il male e il peggio”, una scelta va comunque fatta. E alla svelta. E anche a dispetto di coloro che vedono nel piano americano più vantaggi ai russi che non agli ucraini, ma l’amara realtà è questa. La cosa importante, dice, è che nella bozza di accordo vi siano due elementi indispensabili: una qualche garanzia di sicurezza per l’Ucraina e il mantenimento della forza militare, non importa quanto deboli siano i dettagli.
Per il britannico The Spectator ci stiamo comunque avvicinando alle battute finali della guerra. L’accordo di pace si sta delineando, per quanto in modo “caotico e doloroso”, ma la cosa importante è che vi sia. Sta sorgendo perché intanto cado gli ostacoli che finora lo hanno impedito. Zelensky ha addirittura ipotizzato lo svolgimento di elezioni parlamentari e presidenziali e quello di un referendum sul ritiro delle truppe dal Donbass.
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