Attualità - 18 dicembre 2025, 20:28

Piemonte, l'accordo sul latte salva il primo trimestre 2026

Prezzi minimi assicurati, stop alle disdette. Il sistema cooperativo piemontese: il primo passo è fatto, ora servono garanzie di lungo periodo

Piemonte, l'accordo sul latte salva il primo trimestre 2026

Al Tavolo del latte convocato dal MASAF è stata raggiunta un'intesa che introduce soglie minime di prezzo e regole condivise per la gestione delle eccedenze nel primo trimestre 2026. L'accordo è un passaggio necessario, ma resta centrale il rafforzamento di strumenti strutturali di programmazione e monitoraggio della filiera.

Il confronto sul prezzo del latte avviato con il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha portato a un accordo che mette in sicurezza il primo trimestre del 2026, introducendo soglie minime di remunerazione e un meccanismo condiviso per la gestione delle eccedenze produttive.

Un'intesa considerata fondamentale per evitare tensioni immediate sul mercato e garantire continuità alla raccolta del latte alla stalla, in particolare per il sistema cooperativo piemontese che rappresenta un pilastro dell'agroalimentare nazionale.

Il Tavolo del latte è stato convocato in una fase di particolare criticità per il comparto e ha visto due appuntamenti, il 2 e il 9 dicembre. La federazione agricola di Confcooperative ha partecipato in rappresentanza del sistema cooperativo lattiero-caseario, portando una proposta strutturata volta a mantenere l'equilibrio dei prezzi, prevenire il rischio di disdette e tutelare la competitività dell'intera filiera.

Un impegno fondamentale se si considera il ruolo strategico del settore cooperativo nell'agroalimentare nazionale, che conta oltre 400 cooperative, circa 14.000 stalle associate (molte delle quali concentrate in Piemonte e nella provincia di Cuneo), un fatturato complessivo di circa 8 miliardi di euro e più di 10.000 addetti.

In particolare, nel primo appuntamento, Confcooperative Fedagripesca ha presentato una proposta articolata in cinque punti, che affianca misure di gestione dell'emergenza a una richiesta di interventi strutturali nella prossima programmazione comunitaria.

Al centro della proposta resta la necessità di una OCM Latte in grado di garantire una programmazione più efficace e uno sviluppo stabile del settore.

L'incontro del 9 dicembre, alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida e delle rappresentanze agricole, industriali e cooperative, ha portato alla definizione dell'intesa.

L'industria si è impegnata a ritirare le disdette che avevano generato forte preoccupazione tra gli operatori, consentendo di preservare gli equilibri costruiti negli ultimi anni. È stato inoltre definito un sistema chiaro e condiviso per la gestione delle eccedenze, in coerenza con le proposte avanzate dal mondo cooperativo.

Nel dettaglio, l'accordo prevede per il primo trimestre 2026 una quota di latte indicizzata ai quantitativi prodotti nel primo trimestre 2025, con soglie minime che non consentono al prezzo del latte alla stalla di scendere sotto i 53 centesimi al litro.

Per i volumi conferiti entro la quota di riferimento, i prezzi concordati sono pari a: 54 centesimi al litro per gennaio, 53 centesimi al litro per febbraio e 52 centesimi al litro per marzo.

I quantitativi eccedenti saranno invece remunerati con un prezzo differenziato e significativamente inferiore, calcolato sulla base dei parametri della Camera di Commercio di Milano, introducendo un criterio trasparente e condiviso per la gestione delle eccedenze.

Oltre all'accordo sui prezzi, al Governo è stato chiesto un impegno su più fronti: ulteriori risorse per favorire l'assorbimento dei prodotti lattiero-caseari attraverso i bandi per gli indigenti; rafforzamento del programma "Latte nelle scuole"; campagna istituzionale di sensibilizzazione sui consumi; potenziamento delle azioni sui mercati esteri con il supporto di ICE Agenzia e della rete diplomatica e  attivazione a livello comunitario di misure di mercato come l'ammasso di polveri e burro

Il Ministero ha condiviso l'impianto delle richieste, assicurando il proprio sostegno alla filiera e concordando un nuovo incontro a febbraio 2026 per valutare gli effetti dell'accordo ed eventuali correttivi.

Dal punto di vista di Piemonte Latte, l'intesa raggiunta rappresenta un passaggio necessario ma non risolutivo.

"L'accordo consente di mettere in sicurezza il primo trimestre del 2026 e il ritiro delle disdette ha evitato una crisi immediata, dando un segnale importante di responsabilità verso la filiera. Resta però una situazione complessa: le fluttuazioni di prezzo rappresentano un fattore di rischio per le aziende e per i produttori. È fondamentale monitorare con attenzione l'andamento del mercato e dotarsi di strumenti di programmazione e prevenzione che permettano di intervenire con anticipo", ha commentato Roberto Morello, presidente della cooperativa Piemonte Latte.

Il percorso avviato al Tavolo del latte apre quindi una fase in cui la gestione dell'immediato deve affiancarsi a una riflessione più ampia sulla stabilità strutturale della filiera lattiero-casearia, un tema che per Piemonte Latte e per il sistema cooperativo resta una priorità strategica.

cs

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