Nel corso della discussione sul bilancio di previsione 2026, il Consiglio comunale di Alba ha respinto l’emendamento presentato dalla minoranza di centrodestra che proponeva di incrementare di 44 mila euro il budget destinato ai contributi per turismo e cultura, da mettere a disposizione delle associazioni attraverso i bandi della ripartizione competente.
L’emendamento, come chiarito in aula, era tecnicamente ammissibile: il parere della ripartizione finanziaria e dei revisori dei conti ne aveva confermato la natura compensativa, senza effetti sui saldi complessivi di bilancio. La bocciatura è arrivata dunque su una valutazione esclusivamente politica.
A motivare il parere contrario della Giunta è stato l’assessore al Bilancio Luigi Garassino, che ha spiegato come quelle risorse siano già state destinate a un obiettivo strategico preciso. “Questo stanziamento aggiuntivo è stato inserito a bilancio per favorire l’operatività della nuova ripartizione cultura e turismo in un anno particolarmente delicato come il 2026 e nei successivi”, ha chiarito Garassino, sottolineando che si tratta di fondi strutturali destinati all’acquisizione di servizi e al coordinamento diretto delle attività di promozione turistica, in particolare nella prima parte dell’anno. “Accogliere l’emendamento – ha aggiunto – significherebbe vanificare completamente questo obiettivo”.
La proposta del centrodestra mirava invece a rafforzare il sistema dei contributi, sostenendo sia progetti consolidati sia nuove iniziative promosse dal tessuto associativo cittadino, ritenuto centrale per l’animazione culturale e turistica di Alba.
Sul fronte della minoranza, il consigliere Emanuele Bolla ha espresso una critica netta alla chiusura della maggioranza. “Abbiamo adottato un approccio costruttivo, proponendo una modifica tecnica al bilancio per destinare più risorse alle associazioni”, ha dichiarato, rivendicando il lavoro svolto “nelle sedi istituzionali, anche con critiche dure ma utili alla crescita della città”. La risposta, secondo Bolla, è stata “l’ennesimo no, con la porta chiusa in faccia al dialogo”.

La minoranza – composta, oltre a Bolla, dai consiglieri Riccardo Spolaore, Lorenzo Barbero, Elisa Boschiazzo, Domenico Boeri, Carlo Bo, Massimo Reggio e Nadia Gomba – ha comunque annunciato l’intenzione di proseguire nel confronto, rilanciando le proprie proposte anche nel 2026. “Le risposte giuste non sono di parte, ma devono essere di tutti”, ha concluso Bolla.





