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Curiosità | 25 maggio 2013, 15:29

Peccati di Gula con… Mario Acampa in cinque domande

Mario Acampa

Mario Acampa

I ragazzi lo conoscono bene: da due stagioni conduce la TV Ribelle tutti i giorni su Rai Gulp. I piemontesi appassionati di teatro pure: nonostante i suoi 26 anni, ha alle spalle decine di produzioni di cui è stato protagonista e che ha portato in giro per la regione. Per i suoi concittadini moncalieresi è addirittura il direttore artistico del Teatro. È ben noto anche al resto degli italiani: ha prestato viso e simpatia a Wudy Aia, Mc Donald, Ikea e mille altri, è il ragazzo che dallo schermo del cinema invita tutti a provare la Coca Cola Zero, vestito di giallo si è trasformato in cartone animato per la Ceres. Per me, lo ammetto, è prima di tutto un amico, un grande amico che ho il piacere di farvi conoscere un po’ di più.

Il Peccato di Gola a cui non sai rinunciare

Il Tiramisù (dovreste vedere la sua espressione: golosità allo stato puro). Il Tiramisù perché è il dolce di mamma. È il dolce della festa. Quando c’era qualcosa da festeggiare a casa, mamma ha sempre preparato un enorme Tiramisù. E quando mi devo consolare o rincuorarmi perché qualcosa non mi ha soddisfatto alla grande, chiedo a mamma di prepararlo e, se non sono a casa, lo trovo in giro e scelgo i ristoranti in base al Tiramisù. Smetto di andare in un locale se non c’è in carta, perché “Il tiramisù è lo specchio dell’anima” … per me.

Il vino che in casa tua non manca mai

Il Refosco dal Peduncolo Rosso. (La risata qui è d’obbligo. So che definire questa preferenza gli è costato prove impegnative e numerose). È forse il filo conduttore della mia passione per il vino. Il Refosco, ma anche il Nebbiolo. Hanno due anime diverse. Il Nebbiolo è più riflessivo, mentre il Refosco è da “cin”.

Il piatto che cucini volentieri per i tuoi ospiti

Il numero della pizzeria sotto casa. (Ancora una risata malandrina. Ho prove certe che sta mentendo spudoratamente). No, non è vero (ecco, appunto). Sono gli gnocchi zafferano e salsiccia (ora si ragiona). Prima di cucinarli a te, li ho sperimentati qualche volta e continuano ad essere il mio piatto forte. (Insisto un po’ per avere la ricetta…eccola) In una padella faccio prima di tutto soffriggere la salsiccia con pochissimo olio. A parte butto gli gnocchi di patate. Non li faccio cuocere troppo, in modo che rimangano piuttosto compatti e, appena li scolo, li verso nella padella della salsiccia a cui aggiungo lo zafferano, sciolto in un po’ di acqua, e un formaggio caprino morbido.

Il souvenir che ti porti via da Cuneo

Il sorriso degli amici che incontro dopo lo spettacolo al Teatro Toselli (grazie grazie grazie). Quelli che, quando vado a Cuneo, incontro sempre. Quando posso scegliere dove fare una replica, preferisco sempre inserire Cuneo. Il Toselli è particolarmente magico, ma al di là dello spettacolo, dell’applauso, dopo c’è sempre questo momento della cena fatta con gli amici cuneesi, quasi sempre in birreria.

Il tuo luogo del cuore della provincia di Cuneo

È Benevagienna. Il Teatro Romano. Lì ho debuttato per la prima volta con uno spettacolo da protagonista. Era il Soldato Fanfarone. Con il Miles Gloriosus fui scritturato e il debutto nazionale di quella produzione era a Benevagienna , per il festival di Cultura Classica, organizzato da Torino Spettacoli. Una vetrina importante: ero tornato apposta dalle vacanze. Mi faceva molta paura. In effetti, all’inizio non ero convinto, ma poi decisi, soprattutto grazie a una persona che adesso non c’è più, Stella Bevilacqua. Mi disse: “Mario, se non firmi questo contratto e superi questa paura sei un cretino e ti perdi l’occasione della vita”. Non so se sia andata veramente così, però è stato un momento bellissimo. Mi ricordo proprio tutto: dalla paura, dall’ansia, dalle aspettative, dalle zanzare all’aperto del Teatro Romano, fino al soffio di vento che passava ogni tanto e faceva scrosciare i microfoni. Tutto. Proprio tutto. Quindi il mio luogo del cuore sono le rovine del teatro Romano che per me non sono una rovina, ma una rinascita. Anzi, una nascita.

Me lo ricordo bene anch’io quel Miles Gloriosus, uno dei più divertenti a cui abbia mai assistito. Il protagonista allora non sapevo chi fosse, ma era giovane. Forse troppo, sembrava all’inizio, tuttavia presto il pubblico iniziò a percepire una bravura e una padronanza della scena rare. Da allora di passi ne ha fatti e tanti ne farà ancora … in bocca al lupo!


Paola Gula

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