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Saluzzese | 02 maggio 2014, 17:40

Ogni ricordo è il presente: è scultura dedicata ai quattro saluzzesi ebrei che furono prelevati dal Tapparelli e deportati

Inaugurata questa mattina, l'opera progettata da Eloisa Borretta, è il sigillo del progetto “un cuore vigile”degli studenti del Soleri- Bertoni. Il progetto è stato premiato da Napolitano nel Giorno della Memoria

L'opera inaugurata al Tapparelli per ricordare i quattro ospiti deportati nei campi di sterminio

L'opera inaugurata al Tapparelli per ricordare i quattro ospiti deportati nei campi di sterminio

 “Ogni ricordo è il presente” è il titolo, ispirato ad un verso di Novalis,  dell’installazione artistica inaugurata questa mattina, nell’ingresso della Residenza Tapparelli, dedicata alla memoria di Emma e Moise Segre, Emanuel Sionne Segre, Anna Segre Levi, i quattro esponenti della comunità ebraica saluzzese  prelevati dalla casa di riposo  in seguito alle leggi fasciste del e  nonostante fossero anziani, condotti a morire nei campi  di concentramento.

L’ opera è la terza realizzazione, il sigillo,  del multiforme progetto sul tema della cittadinanza  che ha coinvolto allievi  e insegnati delle classi 3 DB e IV LA e IV LB dell’istituto linguistico -  artistico "Soleri-Bertoni" in collaborazione con l’associazione Giorgio Biandrata. 

Progetto che  con il blog “Un cuore vigile” ha  vinto il premio del concorso nazionale “I giovani ricordano la Shoah” consegnato personalmente alla rappresentanza di studenti,  a Roma,  da Giorgio Napolitano, durante la cerimonia ufficiale della Giornata della memoria.

L’opera commemorativa è stata ideata e progettata partendo da alcune  simbologie e vuole far riflettere sul senso di strappo dalla comunità, sulle emozioni davanti al dolore lacerante di  queste quattro vite, come di milioni di altre vite gettate, perse, giudicate inutile, ha descritto Eloisa Borretta autrice dell’idea, selezionata tra i diversi progetti della classe, ai quali ha dato la sua consulenza l’artista  Piero  Bolla e gli input realizzatrvi   l’insegnante Alessia Clema - rappresenta una grande  stella di Davide,  perno concettuale della scultura, attraversata da binari, metafora di quelli diretti ai campi  di sterminio verso l’incerto, verso la morte, binari che arrivano ad una spaccatura, volendo descrivere la rottura tra civiltà e inciviltà e deplorare le violenze compiute durante la seconda Guerra mondiale".

Un’opera che, come le altre  due iniziative realizzate dagli studenti, nell’ambito di questo progetto: lo spettacolo teatrale "Lettera da Varsavia" sotto la guida del regista Valerio Dell'Anna Francesca Galliano e la traduzione dall'inglese del testo The fate of Holocaust memories di C..Roth (una delle sopravvissute tra gli Ebrei di St-Martin Vésubie) a cura delle insegnanti De Chiesa e Foglino possano aiutare, ha sottolineato la preside del Soleri- Bertoni Alessandra Tugnoli  "il nostro cuore a  conoscere il mondo della ragione e la ragione ad  essere guidata da un cuore vigile.” 

Prima dello scoprimento della scultura da parte del sindaco Paolo  Allemano,  e del presidente dell’associazione Biandrata Sandro Capellaro, a più riprese ringraziato come anima e motore dell’iniziativa, nel salone d’onore del Tapparelli, tra studenti, alla presenza del vescovo Giuseppe Guerrini, autorità comunali, ospiti della casa, l’incontro pubblico di riflessione e  di conoscenza della tragica storia che la scultura commemora.

A parlarne Giuseppe Segre, presidente della  Comunità ebraica di Torino, che ha ringraziato Saluzzo per l’impegno nel far Memoria, ricordando il  tributo elevatissimo di dolore  della città a causa delle leggi razziali che estromisero molte persone dal nostro paese, tra cui i quattro cittadini ebrei portati via dal Tapparelli.

La storica Adriana Muncinelli ha collocato nel suo tempo la vicenda degli  ospiti della struttura che furono prelevati,  internati a Borgo san Dalmazzo, successivamente a Fossoli e infine a Auschwitz.

Dopo l’intervento del presidente dell’Ente Franco Lovera, i tanti grazie della preside Tugnoli a quanti hanno lavorato  nel lungo percorso di formazione e ricerca ( tra le quali le insegnanti Carletti, Colonna, Comba, Aimone)  alla  costruzione del progetto  "un cuore vigile", per essere sentinelle, oggi, delle discriminazioni e delle violazioni al diritto di cittadinanza.

 

Vilma Brignone

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