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Politica | 23 maggio 2017, 17:53

Presentato in Camera di Commercio il “Rapporto Cuneo 2017”

Segnali positivi con numeri in crescita sulle presenze turistiche, commercio, artigianato, industria, e nella capacità di crescere insieme. Le imprese devono guardare al digitale, all'internazionalizzazione e all'innovazione con investimenti tecnologici attraverso i finanziamenti

Presentato in Camera di Commercio il “Rapporto Cuneo 2017”

Crisi, opportunità, crescita e sviluppo sono i termini più utilizzati dai media in questi ultimi anni. Ma ci sono segnali positivi che indicano la strada giusta in un percorso di sette anni di difficoltà dal 2009 al 2016. Per percorrerla bisogna accelerare il cambiamento verso un ripensamento del sistema socio-economico e imprenditoriale cuneese. Le imprese devono guardare al digitale, all'internazionalizzazione e all'innovazione con investimenti tecnologici attraverso i finanziamenti. 

Questa mattina nel salone d'onore della Camera di Commercio di Cuneo è stato presentato il rapporto Cuneo 2017, un documento ricco di numeri e di risultati sull'evoluzione dei sistemi produttivi e strategici per l'economia della Granda.  

Il presidente della Camera di Commercio Ferruccio Dardanello: “Grazie al lavoro prezioso di questi anni si è costruito il 'Modello Economico Cuneo'. Oggi Cuneo raggiunge il 14% della ricchezza regionale. I dati di disoccupazione giovanile a Cuneo sfiorano il 50% . Continuiamo ad avere 83 mila imprese iscritte al registro (15845 imprese femminili, 6703 imprese giovanili, 4004 imprese straniere) vuole dire una impresa ogni 7 abitanti” 

Giuseppe Tardivo coordinatore del Campus di Management ed Economia, sede di Cuneo: “Bisogna portare a casa risorse che arrivano dall'Europa. Sono 6703 le imprese giovanili registrate a fine 2016 che rappresentano le nostre imprese in Piemonte. Gli under 35 hanno avviato 1489 attività imprenditoriali. Sono invece 584 le cessate attività. Un saldo comunque positivo per 905 unità. 

Le 5 lezioni per le imprese: serve un salto culturale, un salto per l'industria, un salto per il capitale umano, sfruttare i driver dello sviluppo, i brand Italia per le imprese, con la necessità di valorizzare con un proprio “brand” la specificità dei prodotti cuneesi”.  

Il sindaco di Cuneo Federico Borgna: ”Ieri il presidente del Parlamento europeo Tajani è venuto a incontrare il sistema economico cuneese e piemontese, oggi facciamo una fotografia come attori e abbiamo come obiettivo comune la crescita culturale e sociale del territorio. Una crescita che sta portando alla ribalta il territorio che fa la propria qualità della vita. Sapendo che non è un traguardo raggiunto, ma un mondo di vivere e di operare. L'Università ha un ruolo determinante a portare avanti l'obiettivo, con la sua ricerca e approfondimento di crescita”.

La dottoressa Elena Porta Unioncamere Piemonte ha parlato di come ha reagito il mercato negli anni della crisi, della complessiva erosione della base imprenditoriale della provincia di Cuneo con una disoccupazione passata da meno del 3% a oltre il 6%. Di come c'è stata una riduzione delle aziende agricole e di quelle dell'artigianato, nonostante la crescita del valore aggiunto. Il settore più colpito è stato senza dubbio l'edilizia, mentre sono cresciuti turismo e servizi alle imprese, con un ruolo importante dell'export nella capacità di fare impresa. 

Quindi segnali positivi con numeri in crescita sulle presenze turistiche, commercio, artigianato e industria. Quale il futuro dell'Italia visto dai cuneesi e piemontesi? Quali lezioni trarre da imprese di cristallo? Qualità, fedeltà e radici del territorio, capacità di entrare in un mercato di nicchia, fare squadra e sinergia. 

Quali le chiavi? Un Università vicina e che collabori con il territorio non solo in termini di  formazione, ma anche di ricerca, per affrontare necessità nell'ottica transfrontaliera. Essere locali nel globale. Innovare attraverso l'esistenza, mantenendo le radici del territorio. Capitale tecnologico, finanziario, umano e di mercato.  

Tiziana Fantino

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