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Al Direttore | 25 maggio 2017, 07:50

Caccia, presidente del Comitato di Gestione Audino: "Incomprensibile come nell'albese sia così difficile abbattere i caprioli nelle giornate proposte"

Riceviamo e pubblichiamo

Foto generica

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Gentile Direttore,

con la presente risposta vorrei tranquillizzare i dirigenti della Libera caccia in merito alle scelte deliberate dal Consiglio Direttivo degli accorpati ATC CN4/ATC CN5.

In tutti i CA e ATC Cuneesi vengono attualmente previsti dei limiti di giornate per il prelievo degli ungulati. Nella fattispecie nel CA Cn4 “ Alba” dove il capriolo raggiunge densità molto elevate e dove lo sforzo di caccia , intendendo con questa definizione le giornate necessarie per il prelievo del singolo capo, sono pari mediamente, nell’ ultimo triennio, a 2,5 giornate per quanto concerne il maschio e a 3,5 giornate per quanto concerne la femmina, non si vede quale utilità possa avere un prolungamento indefinito delle giornate di caccia.

Attualmente nell'ATC CN4 la percentuale complessiva di riuscita del prelievo si attesta intorno al 71% con una percentuale dell'86% raggiunta nella stagione 2016-2017. Si può affermare quindi una buona percentuale di prelievo che conferma la presenza di una popolazione con densità medio-alte. Compito del Presidente, del Comitato di gestione e dei tecnici incaricati, anche sulla scorta di quanto previsto dalle linee guida regionali, è quello di conservare tale patrimonio faunistico, in equilibrio con le attività agro-silvo-pastorali.

Questa esigua riduzione delle giornate viene, anche, intesa come aiuto al personale di vigilanza dei 2 ambiti che in collaborazione con il servizio provinciale cercano, per quanto possibile, di limitare le azioni di bracconaggio nei confronti della specie. Infatti, siamo convinti dai molti riscontri ricevuti che i cacciatori seri condividano il metodo gestionale proposto.

Rimane incomprensibile come nell’ Albese sia così difficile abbattere i caprioli nelle 6 giornate proposte dal nuovo regolamento, mentre in ATC confinanti o in vicini Comprensori alpini, che applicano le stesse condizioni, vengano raggiunte percentuali di abbattimento molto elevate, ad esempio nell’ ATC CN5 “Cortemilia” risultano pari al 92,2% e nel Ca Cn 6 “Valli Monregalesi il 98,4 % nel CA CN 5 “Valli Gesso, Vermenagna e Pesio” sono pari al 92,7%.

Sarebbe offensivo da parte mia pensare che la maggior parte dei cacciatori "corretti" operanti nell'ATC Cn4 abbiano capacità inferiori rispetto a quelli di zone limitrofe, pertanto ritengo che un adeguamento ad una regolamentazione seria e non ipocrita che sta dando risultati in materia di crescita culturale venatoria sia la logica via da seguire.

In merito alla richiesta di adozione di sanzioni , come ben sanno gli esponenti di Libera caccia, ma che forse hanno dimenticato, non è competenza di ATC o CA , come sancito dalla DGR 15 Aprile 2014,n°31-7448che stabilisce “ non sono valide le disposizioni regolamentari degli ATC e dei CA non previste o in contrasto con le disposizioni vigenti”.

Si invitano pertanto gli estensori del suddetto articolo ad una maggiore attenzione nel proporre soluzioni populiste caldeggiando l’adozione di misure che vanno contro la normativa vigente.

Il Presidente del Comitato di Gestione ATC CN4 e ATC CN5 - Bepi Audino

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